
Una volta al mese una ristretta cerchia di amici si riunisce in un ristorante di New York per soddisfare il palato con una cena da chef ed esercitare la mente con un enigma proposto da un ospite convocato per l’occasione. Questi investigatori buongustai sono i membri del club dei Vedovi Neri, di cui fa parte anche il cameriere Henry. Che è poi quello che alla fine scioglie i nodi dei misteri. Un uomo vuole rintracciare il manigoldo che ha approfittato di sua sorella, ma ha come unico indizio il nome storpiato di una villa sconosciuta... Un marito ha visto la propria moglie, che sostiene di essere una strega, entrare in un locale pubblico e volatilizzarsi nel nulla... Il vicepresidente di una banca, dopo una serata in cui ha alzato troppo il gomito, sbaglia porta di casa e si imbatte in una banda di falsari che non sa come smascherare... I rompicapo sottoposti ai Vedovi Neri sono tanto inspiegabili all’apparenza quanto semplici da districare. Soprattutto per un ingegno acuto come quello dell’impareggiabile Henry...
Isaac Asimov, uno dei padri della fantascienza moderna, ha spaziato in molti altri generi, dalla letteratura per ragazzi al poliziesco. Imperdibile nella sua immensa produzione è la serie dei Vedovi Neri, racconti gialli che sfruttano la formula del caso risolto a tavolino con le sole armi deduttive. La costruzione segue sempre le stesse regole: iniziale scambio di battibecchi fra i soci, presentazione dell’invitato di turno, che si è precedentemente impegnato a rispondere con sincerità a tutte le domande che gli verranno fatte, ferrea esclusione delle donne (salvo eccezioni imposte dalla cavalleria). Deus ex machina della situazione è Henry, che unisce un genio analitico degno di Sherlock Holmes all’intelligenza superiore e all’impeccabile efficienza del Jeeves di P.G. Wodehouse. Chi ha definito I banchetti dei Vedovi Neri “una raccolta di deliziosi gioielli di logica” non ha ecceduto in lusinghe. Leggere per credere.