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I canti del sogno

I canti del sogno

Nella tetra pianura di Corlos, avvolta perennemente dalle tenebre e da una soffocante nebbia grigia, solo un oggetto è visibile: un’altissima torre nera, che si erge fino a sfidare i fulmini cremisi che colpiscono eternamente la nera roccia levigata. In cima alla torre, da una finestra, una entità malvagia osserva la pianura... È giorno di paga per gli operai addetti ai campi di estrazione e Trager viene letteralmente trascinato dai suoi compagni alla carneteca. Lì la salma lo aspetta già pronta a letto, nuda, pallida, fissando il nulla e traendo deboli respiri... Kenny Dorchester è obeso. Nel corso degli anni ha tentato invano ogni dieta conosciuta: ha provato la dieta Atkins, quella delle proteine liquide, quella del pompelmo e del riso marrone. La soluzione sembra arrivare inaspettata quando Kenny incontra un vecchio conoscente obeso come lui ora ridotto letteralmente ad un mucchio di ossa. Pare che la “cura della scimmia” abbia fatto miracoli... Jessie si trasferisce in un nuovo appartamento. Qui incontra per la prima volta l'uomo-a-forma-di-pera, un inquietante tizio malvestito e maleodorante che inizia a renderle la vita impossibile fino ad ossessionare persino i suoi sogni…

Sette racconti per questo primo volume dei due che costituiscono l'edizione italiana de I canti del sogno, tutti scritti tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta. L’edizione americana, uscita oltreoceano con il titolo GRRM: A RRetrospective, è più corposa perché comprende anche tutti quei racconti già proposti in Italia ne I Re di sabbia e Le torri di cenere. Curiosità editoriali a parte, dopo le ultime pubblicazioni legate alle Cronache del ghiaccio e del fuoco - delle quali attendiamo fiduciosi l'epilogo - finalmente dei racconti avvincenti, appassionanti, persino divertenti ma soprattutto estranei a Westeros. Si spazia dalla fantascienza – il racconto distopico Un uomo da carneteca è una vera chicca del genere – al fantasy e all’horror (il finale di L'uomo-a-forma-di-pera sarebbe perfetto per un film di Hitchcock). E – senza nulla togliere alle Cronache - è questo il Martin che ci mancava da tempo: grintoso, ironico, geniale, ai limiti della follia.