
È difficile avere tredici anni, anche quando si hanno vestiti stirati, puliti e alla moda. Lo è anche quando il gruppetto delle leader delle medie ti bullizza ridendo di te alle spalle e in faccia per motivi che non hanno nessuna logica, figuriamoci se di motivi invece ne hanno a bizzeffe. È difficile avere tredici anni e doversi occupare anche di un fratellino minore, fragile, bisognoso di cure e di affetto e colpito da una gravissima forma di emotività che lo rende riflessivo e pensieroso. Tutto questo Duchess Radley lo sa benissimo, ma non può farci assolutamente nulla. Si chiamano destini e a lei è capitato questo, suo padre non sa chi sia, tanto che le diventa difficile pure portare a termine una ricerca scolastica sull’albero genealogico, suo nonno materno dopo la tragedia abbattutasi sulla sua famiglia decenni prima che Duchess nascesse ha mollato tutto e si è trasferito dall’altra parte del Paese disinteressandosi di tutto e tutti, e sua madre Star - di una bellezza selvaggia, sconvolgente, dannosa - è lontana anni luce dall’essere la mamma che prepara torte per merenda, che accompagna i figli a scuola e la sera li mette a letto leggendo loro le fiabe. No: Star, colpita dalla vita e dal Fato si ubriaca, canta in abiti succinti nei peggiori locali della zona e si accompagna ripetutamente a uomini sbagliati, in relazioni tossiche che non solo la mettono costantemente in pericolo, ma che finiscono per ucciderla. Il colpevole indicato dagli inquirenti e dalle prove che sembrano schiaccianti è a sua volta un ex galeotto, accusato di un crimine orrendo e dalla società e dalla famiglia di Star decenni prima e che pur avendo pagato il debito con la società in un carcere durissimo, ora sembra esserci ricascato con un altro omicidio e distruggendo un’altra famiglia. Ma è davvero così? È stato davvero lui a uccidere la bellissima e tormentata Star? E soprattutto, se l’ha fatto, per quale motivo?
I confini del cielo è uno di quei romanzi che potrebbero essere definiti di espiazione, di sofferenza e di dolorosissimo Fato. E se io fossi una blogger elegante lo direi e lo sottolineerei. Invece, non voglio farlo perché questo romanzo di Whitaker a me non ha commosso per nulla, ma mi ha semplicemente fatto arrabbiare. Mi ha fatto arrabbiare così tanto che voglio cambiare Fato in Sfiga e sottolineare con forza la parola. C’è gente che nasce sfortunata e più cerca di cambiare la sua esistenza e più sprofonda nelle sabbie mobili che la inghiottono. Star è una donna “maledetta” anche se non ha fatto proprio nulla per meritarselo. La vita l’ha sempre punita, l’ha sempre messa in difficoltà, le ha sempre fatto pagare il fatto di essere nata bella. Una condizione che per tante altre donne al mondo è una sorta di biglietto vincente della lotteria. Ma Star è nata sfigata e anche quella cosa che forse avrebbe potuta tirarla fuori da un posto provinciale e viziato dal denaro dei turisti e dei ricchi che vengono da fuori per le vacanze, finisce per essere una condanna. Il padre impazzisce di dolore dopo la morte della sua sorellina, la madre anche, e lei si lascia travolgere da una vita matrigna che la fa usare e gettare via dagli uomini che incontra sul suo percorso e la lascia insanguinata e morta nel soggiorno di casa sua come ultima tragica e insensata beffa. L’unica vera luce nella vita di Star sono i suoi due figli, avuti da due uomini differenti - spariti ovviamente nel nulla alla velocità della luce. Che eredità saranno Duchess e il piccolo Robin per il futuro della famiglia Radley? Scorrendo le pagine de I confini del cielo io sono rimasta arrabbiata dalla prima all’ultima pagina e questa cosa mi ha fatto amare immensamente tutta la storia, tutti i personaggi e tutte le belle ambientazioni descritte in questo romanzo, dalle praterie del Montana alle coste frastagliate della California. Whitaker scrive esattamente come i romanzieri americani delle epopee familiari e storiche del secolo scorso, una classicità di stile e linguaggio che è bello riscoprire da lettrice e appassionata del genere. Un romanzo potente che ho deciso di mettere in bella vista nella mia libreria e rileggere come si fa per tutti i grandi classici.