
Barbara Astori gira tra i banchi dell’aula silenziosa e raccoglie i quaderni che i bambini hanno abbandonato in tutta fretta quando è suonata la campanella. Quando arriva al banco di Alice, si siede nella sua piccola sedia e sfoglia il quaderno della piccola. C’è una descrizione precisa della sua famiglia, scritta - al netto degli errori grammaticali assolutamente giustificabili per una bambina della sua età - nel modo ordinato e preciso che la contraddistingue. La bambina scrive di avere una famiglia piccola, composta da lei, il cane Chica, la mamma e il papà. Il disegno che correda la descrizione è piuttosto accurato e Barbara nota con preoccupazione che il papà di Alice è ritratto con il pugno alzato, mentre la piccola ha disegnato se stessa in lacrime. Se a questi dettagli si aggiungono i lividi che l’insegnante ha scorto in un paio di occasioni sui polsi della bambina, c’è di che preoccuparsi davvero. Barbara ritiene sia il caso di parlarne con il dirigente scolastico, affinché venga compiuto un controllo accurato sulle reali dinamiche in corso nella famiglia di Alice. Intanto, in un’altra zona di Verbania, Fabrizio Maraschi, trentasette anni e ristoratore di professione, può ritenersi soddisfatto della sua vita. Il suo lavoro gli piace molto, il suo locale è rinomato in zona e a casa lo aspetta una famiglia solida. Se non fosse per i problemi di liquidità che negli ultimi tempi lo assillano, si potrebbe ritenere davvero felice, soprattutto tenendo conto del fatto che nessuno avrebbe scommesso un centesimo su di lui. Di strada ne ha percorsa davvero tanta e, a dispetto delle difficoltà che ha dovuto superare e della piega sbagliata che la sua vita aveva preso anni addietro, ha saputo arrivare veramente lontano rispetto al punto di partenza del suo viaggio, che è riuscito tra l’altro ad offuscare gli incubi che lo hanno assillato a lungo e che sono finalmente scomparsi, insieme ai ricordi dolorosi di un passato che è stato meglio dimenticare. Non si può dire lo stesso di Diego Rossetti, unico erede del benestante Ruggero Rossetti, che al termine dell’ennesimo litigio, lo ha sbattuto fuori di casa, salvo poi concedergli, grazie all’intervento della madre, l’uso di un piccolo appartamento in una vecchia casa fatiscente e disabitata situata alla periferia della città. Qui Diego trascina le sue giornate, tra disordine e ozio, pensando a come procurarsi soldi, necessari per uscire dall’impasse nella quale è impantanato…
Tre delitti apparentemente scollegati e commessi in un arco di tempo circoscritto. La Questura di Verbania, e in particolare l’ispettrice di Polizia Lorenza Sivieri, ha tra le mani un gomitolo intricato di fili, una matassa contorta di cui sembra impossibile trovare il capo, per poter così seguire i fili di un destino, anzi di tre destini, che hanno molto da raccontare, ma di cui sembra piuttosto complicato decifrare il linguaggio. I personaggi che Emilia Covini - milanese di nascita, vive tra Bollate e Baveno; una laurea in Lingua e Letteratura inglese e la pubblicazione di parecchi racconti nel curriculum - offre ai lettori sono figure a tutto tondo, personalità complesse accomunate da un tragico destino, ma non solo. Sarà proprio l’abilità dell’ispettrice a scoprire qual è la linea sottile, ma resistente come un cavo d’acciaio, che unisce il passato di Adele - assistente sociale schiva e irrisolta – Fabrizio - ristoratore dal passato del quale preferisce non parlare - e Diego - sbandato figlio di papà con il sogno di recidere ogni rapporto con la famiglia d’origine - e a sciogliere il viluppo di una trama articolata e molto ben strutturata, che dà vita a una storia ricca di colpi di scena, che intriga e appassiona. Un buon romanzo d’esordio per la Covini, lettrice appassionata che cura, insieme alla sorella, un blog che si occupa di libri e recensioni. Suspense, segreti, timori, coincidenze. Gli elementi di un buon giallo sono disseminati nei punti strategici del romanzo, che mette alla prova le abilità del lettore amante del genere, chiamato appunto a dipanare un fitto garbuglio di false piste e accurati indizi e a scoprire le ragioni che hanno armato la mano dell’assassino, vittima a sua volta di un destino crudele e di un passato difficile, con cui riuscire a pareggiare i conti non è mai semplice.