
La verhängnisvolle Zeit, l’epoca fatale delle guerre di liberazione e dell’età napoleonica che si è abbattuta come un uragano sulla Germania ottocentesca, è finalmente passata e alcuni amici, che si sono persi di vista per dodici anni, finalmente si ritrovano. L’affetto che li univa è immutato, e non è cambiato il loro desiderio di dar vita a una letteratura che sollevi le ali sulla banalità del quotidiano. Decidono quindi di creare un cenacolo letterario e di rivedersi regolarmente per condividere le piccole composizioni poetiche che tengono nascoste nel cuore. La regola è che ciascuno abbia visto per davvero ciò che intende narrare. Tutto questo avviene sotto l’egida dell’eremita Serapione e loro stessi si dichiarano i fedeli fratelli di Serapione. È Cyprian a prendere la parola per esporre la vicenda di questo enigmatico personaggio. Tempo prima, durante una passeggiata solitaria in un bosco, gli è apparso una specie di romito dalla lunga barba che con il suo aspetto arcaico gli ha suscitato un brivido di sconcerto. Da un contadino apprende poi che quell’uomo innocuo e pio, che si fa chiamare Padre Serapione e dà buoni consigli a chiunque glieli chieda, è un conte dalla mente acuta e brillante creduto inspiegabilmente scomparso. Ora, non si sa come, è giunto in quei luoghi remoti, convinto di essere un anacoreta dei primordi dell’era cristiana. Ma la sua è lucidità o follia? La certezza di Cyprian sembra vacillare... Gli amici si cimentano a turno in altri racconti. Come quello dello stravagante consigliere Krespel, dotto e valente giurista, e della sua giovane e bellissima figlia Antonie che pare canti in modo celestiale ma alla quale il padre proibisce di esibire le sue doti per evitare una tragedia annunciata... O quello del bambino misterioso, che ai piccoli Felix e Christlieb dice di provenire da un Paese lontanissimo e indescrivibilmente bello e di essere il figlio di una fata...
Ernst Theodor Amadeus Hoffmann è uno dei maggiori esponenti del Romanticismo tedesco, scrittore, illustratore e musicista, considerato tra i padri fondatori della letteratura fantastica moderna. Ha riscosso l’ammirazione e influenzato autori del calibro di Poe, Baudelaire, Gogol’ e Dostoevskij, solo per citarne alcuni. Offenbach e Cajkovskij hanno attinto alle sue opere per le proprie creazioni ed è per l’appunto conosciuto dai più per aver ispirato il balletto Lo Schiaccianoci, tratto da una delle novelle di questa raccolta, adattata anche in una deliziosa fiaba natalizia da Alexandre Dumas padre. Uscendo dalla penna di Hoffmann, però, il fantastico si colora di tonalità cupe, grottesche, perturbanti, beffarde, e le corde del romanticismo vibrano di trepidazione e angoscia, di sogno e delirio. Il suo è un mondo poco rassicurante, popolato di automi inquietanti, di giocattoli che si muovono nell’oscurità della notte, di maestri cantori che intrattengono rapporti col Maligno. Consapevolezza e pazzia si contrappongono, reale e soprannaturale sfumano l’uno nell’altro lasciandoci incerti su ciò in cui possiamo credere. Ma, più che dal fascino di questo universo in cui ciò che appare non sempre è ciò che è, la raccolta trae valore dalla sterminata cultura che racchiude. I fratelli di Serapione, scrive Matteo Galli nell’introduzione, è “uno dei testi più capaci di riassumere la complessità della cosiddetta «età di Goethe», del periodo classico-romantico, pur mantenendo al proprio interno un altissimo livello di fruibilità”. La fruibilità forse non è alla portata di tutti, ma vale la pena di impegnarsi nell’impresa di questa lettura per conoscere un indiscusso e poliedrico maestro.