Salta al contenuto principale

I guardiani dell’isola perduta

I guardiani dell’isola perduta

Oceano Pacifico occidentale, 16 ottobre 2005. La nave oceanografica “Pencil Sea” sta mappando una zona a sud delle isole Salomone. Tutto sembra filare liscio: guidato dall’oceanografo Albert Pitzon, il team conduce al meglio il proprio lavoro, fino a quando il sonar percepisce un susseguirsi di fischi nasali a intensità variabile. Delfini, a centinaia, e vanno tutti nella stessa direzione. Qualcosa li sta spingendo lontano dalla nave: sembra volerli salvare. Los Angeles, maggio 2007. La paleontologa Madison Shalins ha appena terminato l’ennesima presentazione del suo ultimo libro, Genesi anfibia, in cui ipotizza che l’evoluzione della specie umana derivi anche da un progenitore acquatico e che questo si sia evoluto parallelamente all’Homo sapiens. Dopo cena, Madison prende un taxi per tornare in albergo ma presto si accorge che qualcosa non va: il tassista non la sta portando al suo hotel. È stata rapita. Marzo 2010. Charles Fort, giornalista del paranormale e direttore del giornale online “La voce dei dannati”, che indaga su tutto ciò che nel mondo è avvolto nel mistero, da un po’ di tempo viene colpito da attacchi di amnesia che cancellano i suoi ricordi a breve termine. Una sera riceve la telefonata da un maresciallo dei carabinieri di Roseto Capo Spulico, in Calabria. Il suo amico e collaboratore Luca Bonanni è morto in un incidente stradale sulla statale Jonica e lui è l’unico che può riconoscerne il corpo. Giunto sul posto dopo un lungo viaggio in treno, appena uscito dall’obitorio Fort incontra Selena Corelli, la compagna di Bonanni, la quale è convinta che l’uomo sia stato ucciso: da giorni era inquieto e sembrava in fuga, e l’aveva addirittura allontanata perché temeva potesse accaderle qualcosa di brutto. Così, partendo da una valigia che l’amico morto ha lasciato a casa sua, contenente oggetti che provengono da relitti affondati da tempo, Charles Fort decide di voler far chiarezza sulla vicenda e per farlo deve recarsi dall’altre parte del mondo, nell’arcipelago delle Fiji, dove Luca stava compiendo le sue ricerche. Qui Fort e Selena scoprono le strane attività della System Pharm, un’azienda farmaceutica che fa capo all’enigmatico russo Donald Vassily Livonian, responsabile di inspiegabili spiaggiamenti dei cetacei della zona e committente della costruzione di un sofisticato sottomarino: il “Deep Destiny”; inoltre, combattendo sempre più spesso con le sue amnesie, il giornalista scopre che la teoria della genesi acquatica potrebbe avere un fondo di verità. Ma deve stare attento perché qualcuno si è accorto che si è pericolosamente avvicinato ad una verità sconvolgente ed è intenzionato a farlo tacere per sempre…

Nel 1997 il National Oceanic and Atmospheric Administration registrò un misterioso suono sconosciuto che fu nominato bloop: per anni quel suono è stato oggetto di dibattiti ed ipotesi, fino a quando gli scienziati hanno chiuso la questione affermando che si trattasse di un effetto provocato dai distacchi dei ghiacci in Antartide. Nel 2013 un mockumentary è tornato sull’argomento, mettendo in relazione il bloop con l’esistenza di creature intelligenti nei fondali marini. È questo il punto di partenza del fanta-thriller I guardiani dell’isola perduta, secondo romanzo che vede protagonista il giornalista del mistero Charles Fort ‒ nato dalla penna dello scrittore bolognese Stefano Santarsiere ‒ alle prese con una vicenda che partendo dall’Italia lo porta ad affrontare un lungo viaggio che lo metterà di fronte ad un mitomane, un uomo disposto a tutto per raggiungere i proprio scopi. Fantascienza, avventura, scienza, evoluzionismo: sono gli ingredienti con cui l’autore costruisce una trama che ci proietta negli abissi oceanici, nella parte del mondo meno conosciuta dall’uomo, un luogo che potrebbe nascondere segreti in grado di cambiare per sempre il nostro sistema di conoscenze, le nostre certezza scientifiche; che ci mette a contatto con il concetto di “altro”, di esseri viventi che non appartengono alla nostra sfera cognitiva. E quando Charles Fort sarà vicino alla verità, nonostante le sue numerose perdite di memoria, si renderà conto che ciò con cui sta combattendo è una macchina perfetta che fa il vuoto attorno a sé. Ma la sua scaltrezza, la sua sete di verità, che metterà in serio pericolo la propria esistenza, lo porterà a svelare il mistero, a scoperchiare il vado di Pandora. E quando il lettore avrà acquisito la certezza, la consapevolezza di aver sciolto l’intreccio, Santarsiere mescola le carte, regalando un finale inatteso: l’ennesimo colpo di scena di un romanzo intrigante e divertente.