
Estate 1970. Il chiacchiericcio dei villeggianti che si dirigono al mare viene interrotto da un rombo: il pontile crolla, portando in acqua con sé intere famigliole. In un solo minuto si contano sette morti. Dopo due minuti i morti salgono a quarantuno. La vita intorno sembra fermarsi, sospesa in un silenzio agghiacciante. Venticinque minuti e i morti sono sessantuno; dopo le operazioni di salvataggio se ne contano sessantaquattro. Cala la sera e qualcuno è ancora in attesa di un parente che, probabilmente, non rivedrà mai più. Dieci anni dopo, del pontile non resta più nulla. Neanche il ricordo… Atene, qualche secolo fa. Lei sogna il giorno del suo matrimonio ma lui non c’è. È sola su un’isola che appare deserta e nessuno sa che è lì. Sogno e realtà si mescolano, come i ricordi che si affacciano alla mente per dirle ancora chi è. Ma il dolore è così forte da confondere tutto. Lui le aveva promesso di farla regina e lei lo aveva liberato. L’aveva strappata alla sua famiglia e portata via. Quei momenti sembrano ora così lontani. Quell’amore sembra essersi perduto. Resta solo rabbia impastata a dolore. Un dolore che finalmente viene sublimato nella morte, fino a renderla immortale. Oggi Bunny ha ventotto anni e pesa duecentotrentacinque chili. Diciotto anni prima suo padre scompare, fuggendo con un’altra donna. Bunny è convinto sia colpa sua e del suo maledetto sovrappeso…
I ragazzi che se ne andarono di casa in cerca della paura è il racconto che dà il titolo alla raccolta: nove storie per altrettanti generi e stili. Un solo autore. Mark Haddon, cinquantenne inglese, inizia la sua carriera come scrittore e illustratore di libri per ragazzi, passa dalla televisione alla radio per approdare alla scrittura, mostrando una profonda capacità di scandagliare l’animo umano muovendosi con naturalezza tra le sfumature delle emozioni e dei sentimenti: dalla passione, alla paura, alla malinconia. Ogni racconto esprime un proprio stile, attraversando con intensità e rara capacità lirismo, favola, racconto morale, fantascienza, terrore, sogno, metafora, surreale, avventura. Ambientazioni e periodi estremamente differenti, lontani, quasi ininfluenti rispetto alla trama, si spiegano perché il tempo e lo spazio sono elementi che fanno da cornice alle parole (la scelta di ogni singolo vocabolo è evidentemente ricercata) e ai sentimenti che ruotano intorno alla centralità della fragilità umana, dell’impotenza di ogni essere di fronte alla natura e alla morte. Mai banale, I ragazzi che se ne andarono di casa in cerca della paura coinvolge ed appassiona anche il lettore più esigente: stile evocativo, trame intriganti, scrittura raffinata, temi originali. Ce n’è davvero per tutti i gusti.