
Narrare della Santa Sede non significa narrare della Chiesa cattolica in quanto manifestazione di fede, ma vuol dire parlare di uno Stato indipendente, con il suo governo, le sue guarnigioni se pur figurative, la sua moneta e con tutti i suoi siti e relativi ambasciatori sparsi per il mondo. Sono “storie significative” quelle narrate da Corrado Augias, fatti nati dalle vicende storico-politiche che sono accadute e che si sono succedute in quello che è lo Stato più piccolo del mondo: il Vaticano. Storie che spesso, anzi troppo spesso, raccontano fatti di sangue e di una spietatezza che nulla avrebbe dovuto avere a che fare con uno Stato presumibilmente fondato sull’insegnamento cristiano. Del resto la Chiesa cattolica fa uno sforzo a dir poco impressionante (come sempre ha fatto nella storia) per conciliare il proprio impegno spirituale con quello politico, che deve necessariamente essere gestito al pari di un qualsiasi Stato laico. Un tentativo molto forte, spesso mal riuscito, di creare una sorta di sodalizio tra Vangelo e potere. Una mescolanza malvista e criticata a gran voce, anche da alcuni sapienti membri della Chiesa stessa, che hanno urlato all’abbandono da parte dell’Istituzione ecclesiastica di ricchezze e ori, affinché si potesse tornare alla originaria purezza della religione. Urla che sono rimaste inascoltate, visto il potere forte e pressante della politica vaticana, che oggi più che mai, sembra essere quasi una impellente quanto inspiegabile necessità. Tale enigmaticità si rispecchia inevitabilmente nella figura del sommo pontefice. Viene spontaneo chiedersi se quando il Papa parla o interviene su una determinata questione lo faccia in quanto figura emblema di una religione o in quanto monarca che accoglie e raccoglie ben tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario). È innegabile che il “sommo pontefice” sia a capo (a vita) dell’unica monarchia assoluta ancora esistente. Il Papa è un monarca a tutti gli effetti! Tale dualità, fede e politica, fa sì che il peso della Chiesa sui fatti di tutto il mondo sia estremamente rilevante. La storia ci narra di epoche e situazioni in cui le figure politiche hanno vestito panni religiosi, ma non è mai capitato il contrario, cioè che i religiosi si conciassero da politici. Contrariamente alle opinioni più diffuse o alle quali quanto meno ci hanno abituati a credere, il tentativo di conciliare Vangelo e potere si è negativamente e pesantemente abbattuto sulla missione spirituale della Chiesa. “Dio e Mammona” sono due realtà contrapposte, che viaggiano parallele e che mai potranno trovare armonia tra loro…
Un libro composto da brevi capitoli I segreti del Vaticano di Corrado Augias, ognuno dedicato a una vicenda o a un personaggio differente. La brevità dei paragrafi e la scrittura lineare ed essenziale del giornalista-scrittore danno vita a una lettura piacevole, a tratti divertente e per l’argomento trattato, decisamente interessante. Lo scrittore romano narra, nella prima parte del libro, di una Chiesa agli albori (a partire dall’operato di San Paolo, sino ad arrivare alla dominazione di Carlo Magno) e di tutte le vicende strettamente ecclesiastiche e storiche che si sono succedute in quegli anni. Augias racconta di fatti rilevanti, che raramente si ritrovano nei testi di storia e di cui sporadicamente gli storici stessi narrano. Il resto dell’opera è pregno di aneddoti più o meno simpatici, ma tutti decisamente significativi e ben incastonati nel contesto della narrazione. Di particolare impatto è il XIV capitolo intitolato La ragazza svanita nel nulla, che come il titolo stesso suggerisce tratta della scottante e inspiegabile scomparsa di Emanuela Orlandi. Augias racconta in maniera dettagliata di tutte le informazioni di cronaca dell’epoca e di quelle successivamente pervenute. Narra di conversazioni, sospetti, di Ali Agca l’attentatore di Papa Wojtyla e del suo (o quello di un suo compagno di cella) potenziale coinvolgimento nel rapimento della ragazza, prima ammesso, poi ritrattato. Racconta della vicenda e di tutti i suoi lati oscuri Augias, in maniera certosina, come si conviene a un giornalista del suo calibro. Altrettanto singolare il racconto dell’omicidio suicidio delle guardie svizzere e interessanti i riferimenti alle attività dell’Opus Dei. Belle le digressioni artistiche, cariche d’incanto, affascinanti le descrizioni di quadri e monumenti. Dall’attenta lettura che il libro merita emerge la posizione fortemente di parte di Corrado Augias nei confronti della Chiesa e del Vaticano. Una posizione anticlericale la sua, più volte sottolineata negli scritti e negli interventi, che ne I segreti del Vaticano trova un deciso libero sfogo.