
Hanno soltanto due cose in comune: Acquamorta, un paese incastrato tra il lago e i monti, in un’insenatura così stretta che non si muove nulla, neppure l’acqua; e Orfeo, il nipote del maestro Leone. A parte questo, non sono una banda, nemmeno grandi amici a dire il vero. Orfeo aveva quindici anni, un’incomprensibile passione per la pesca - un mistero come non si annoiasse, da solo in mezzo al lago per ore - e una naturale disposizione ad aggiustare le cose, riparare, rimettere tutto a posto. Poi un giorno è sparito. Era in mezzo al lago con la sua barca e un attimo dopo non c’era più. Lo hanno cercato senza sosta, ma nessuno lo ha mai trovato, né lui, né la sua barca. È da quel momento che sono iniziate le visioni. Orfeo ha iniziato a parlare a ognuno di loro attraverso delle specie di sogni a occhi aperti. Adesso sanno che è il suo modo per continuare ad aggiustare le cose, a riparare torti, a combattere ingiustizie. Come si chiama questa andatura? È Dario a parlare, il suo istruttore di vela. Nadia risponde sicura dalla sua piccola deriva: bolina. E per un attimo rischia di cadere nell’acqua del lago, insolitamente agitata quella mattina. Ma non accade nulla, riprende il controllo. Il peggio arriva dopo, con la visione di Orfeo. Quando riapre gli occhi, non vede più nulla davanti a sé…
Quarto volume della serie I segreti di Acquamorta, questa storia ci trasporta nel bel mezzo dell’estate: Summer Camp di vela al circolo Spinnaker. Ma scordiamoci di rilassarci al sole. Nadia, Liaqat, Edo e Rachele hanno avuto una nuova visione simultanea: un vecchio cimitero diroccato, con le lapidi segnate da crepe che sembrano vene, e in mezzo a queste, all’improvviso, una figura scura, accovacciata, di cui si distinguono bene soltanto gli occhi, due punti luminosi. Adesso si tratta di capire dov’è questo cimitero e che cosa Orfeo sta cercando di dire loro. Che vi piacciano i gialli oppure no, che andiate alla ricerca di quel brivido speciale che solo le incursioni orrorifiche sanno regalare, o siate piuttosto pronti a nascondervi dietro i cuscini, questa storia non può lasciarvi indifferenti. È avvincente, narrata nei suoi momenti salienti con illustrazioni a piena pagina - rigorosamente in bianco e nero, soprattutto nero - e scritta con la maestria cui gli autori ci hanno abituati da tempo. I personaggi sono dodicenni credibili, in cui i lettori della stessa età potranno facilmente identificarsi. Piacerà anche a coloro che non amano il genere. Astenersi turisti di località lacustri, se non coraggiosissimi.