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I segreti di Gray Mountain

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La vita e la carriera di Samantha Kofer, giovane avvocatessa brillantemente avviata ormai da tre anni al ruolo di associata nel più importante studio legale di New York, vengono sconvolte dalla crisi finanziaria globale del 2008. Come moltissimi professionisti, e come la maggioranza dei suoi colleghi, perde il lavoro per via del ridimensionamento delle spese e dei tagli al personale. Il crollo di Lehman Brothers fa sì che Samantha accetti, piuttosto di interrompere del tutto l’esperienza da professionista legale, di lavorare gratis per un anno in uno studiolo di Brady, piccola cittadina sui monti Appalachi. Qui conosce varie colleghe, tutte donne e tutte più anziane ed esperte di lei, persone straordinarie dal punto di vista umano e molto competenti dal punto di vista professionale, oltre che capaci di misurarsi con i problemi “della strada” e dunque dotate di una visuale ben meno “astratta” ed eminentemente finanziaria della sua. Un collega di un altro studio, vicino geograficamente ed eticamente a quello in cui Samantha ha iniziato la sua nuova avventura, il dotatissimo e affascinante Donovan Gray, la instrada ai segreti e ai misteri della lotta ai danni creati dal pericoloso business dell’industria carbonifera: Samantha è scioccata da quante azioni perniciose vengano commesse ai danni dell’uomo e della natura in spregio totale di giudici e leggi, ma ancora più la terrorizzano le minacce subìte, nel passato e nel presente, da Donovan per via del suo impegno legale e civile contro tale fenomeno…

Romanzo che non mantiene affatto ciò che nella prima parte sembra promettere, eppure gli spunti per l’ennesimo buon libro di Grisham vi sarebbero stati tutti: una torbida vicenda da analizzare e sviluppare fino a compimento, l’evoluzione professionale e psicologica della protagonista alle prese con un’esperienza ed una società totalmente agli antipodi da quella da cui proviene. Invece, già prima della sua metà, il libro prende una piega ripetitiva e inconcludente, che incredibilmente porta l’autore a non sviluppare appieno nessuno dei percorsi di trama suddetti: la storia resta – volontariamente o no? Quién sabe – interrotta quasi come dovesse esservi in futuro un sequel, il personaggio più interessante vede bruscamente venir meno il suo ruolo nella vicenda, ed anche Samantha è quasi una statica e perplessa statua che assiste agli eventi, pur come detto incompiuti. Non si comprende poi il perché delle citazioni di tante cause e sentenze se la storia non viene portata ad un esito definitivo. Un vero peccato, conosco persone che hanno letto proprio questo quale primo libro di Grisham e, forse sensatamente, hanno smesso di interessarsene come autore. Peccato per gli altri almeno dieci o quindici romanzi più che notevoli di questo autore, che potrà eventualmente riabilitarsi proseguendo la storia con una seconda parte.