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Il bar subito dopo

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È notte. Due file di case, le porte chiuse. Solo una insegna al neon brilla: Bar Subito Dopo. Dentro c’è della musica jazz in sottofondo; la barista al bancone sa che chi entra lì è spesso spaesato. Sul tavolo c’è un quotidiano, aperto alla pagina della cronaca. Sotto il titolo che recita Noto pregiudicato ucciso in un conflitto a fuoco tra bande rivali riconosci la tua foto… I due treni della metro sono carichi di pendolari che tornano a casa. Lui ha trovato solo un posto in piedi, accanto alla porta. Quando i due convogli si incrociano, nel vagone dell’altro treno vede per un istante se stesso: “più giovane, imberbe, il volto non ancora segnato dalla tristezza di tante delusioni, l’ingenuità di un giubbetto a colori sgargianti […]”. Quando i due sguardi si incontrano, ognuno riconosce nell’altro lo stesso lampo di terrore… Pat Hele è nel dormiveglia quando riceve la comunicazione dal Controllo Neuquén: a breve distanza dalla Base lunare Furnerius, dove è di servizio, è stata rilevata una attività sismica anomala. Bisogna effettuare una verifica. Il tentativo di farsi notare dal suo superiore, che non ha perso tempo a soprannominare “la lentigginosa peccaminosa” - già protagonista di qualche sogno osceno - gli vale il comando di eseguire personalmente la ricognizione. Pat ne è certo: si tratterà di sicuro dell’impatto del solito meteorite sulla superficie della Luna. Ma non appena giunge in vista della nuvola di polvere che aleggia al di sopra del cratere comprende che c’è qualcosa di strano… Aida stringe a sé la borsa che contiene il telescopio che le hanno regalato i genitori per il suo nono compleanno. È il suo talismano. È tutta la vita che sogna di poter viaggiare verso le stelle, e per inseguire il suo obiettivo ha rinunciato a tutto: famiglia, soldi, amici. Adesso è in attesa del colloquio decisivo. La missione è di quelle che farebbero paura a chiunque: un viaggio in solitaria di almeno tre anni, lo studio della cometa Demikhov, forse all’ultimo passaggio prima che la traiettoria la porti fuori dal Sistema Solare, per valutare la possibilità di uno sfruttamento commerciale. Aida sente di essere la persona giusta per portarla a termine… La notizia è arrivata fulminea: la regola 37D, secondo cui non si possono insultare gli avversari nel corso delle sfide di Magia Emotiva, è stata abolita: il dominio incontrastato di Irnid, campionessa già vincitrice di numerosi tornei, potrebbe essere arrivato al capolinea…

L’antologia, pubblicata con il patrocinio del 21° Festival Comics & Games di Lucca contiene i racconti vincitori della XXVII edizione del Trofeo Riflessi di Luce Lunare e di alcuni premi letterari esteri gemellati (lo spagnolo Premio Visiones, la sudafricana NOVA Short-Story Competition, l’australiana Horror Short - Story Competition); infine i quattro testi premiati al concorso SFIDA, a cui sono ammessi scrittori e scrittrici finalisti del trofeo RiLL che nel 2021 si sono cimentati con la stesura di un testo fantastico contenente la frase “per favore, non leggermi nel pensiero”. Pur con inevitabili alti e bassi, la raccolta offre una interessante panoramica sulla produzione narrativa breve fantastica, horror, fantasy e fantascientifica europea contemporanea. Nicola Catellani, nativo di Carpi, classe 1968, è riuscito ad aggiudicarsi i primi due posti del Trofeo RiLL 2021 rispettivamente con il racconto che dà nome alla pubblicazione - in cui si cimenta in una narrazione in seconda persona su quel che può accadere nell’immediato post-mortem -, e con Urne elettorali, surreale trama nata dai diversi significati delle parole “urne” e “suffragio”. Interessante la narrazione di Elia Gonella, vicentino, classe 1987, che in Tunnel gioca con il tema degli alter ego in un incubo metafisico ambientato nella zona di confine tra i labirinti della mente e quelli dei percorsi della metropolitana. La genovese Cristina Amerio rende co-protagonista del suo divertente Pollice verde, il suo primo racconto pubblicato, un eroico ginepro di nome Vasco, membro una strana squadra speciale dedita al salvataggio di piante trascurate nelle vacanze. Inquietanti le riflessioni sulla natura umana che sottendono gli scritti di Luca Notarianni, psicologo, che in Malarazza rispolvera in chiave distopica lo stilema cannibalesco, reso celebre dal celebre filone cinematografico horror-splatter negli anni ’70, e di J.A. Menéndez (tre volte vincitore del prestigioso premio spagnolo “Alberto Magno”, dedicato ai racconti brevi di fantascienza) che ci riporta su una base lunare ad esplorare paradossi spazio-temporali e le possibili conseguenze di un primo contatto con una sonda aliena ne L’incidente Furnerius. Nelle poche folgoranti pagine de La migliore medicina l’australiana Pauline Yates riesce a costruire un sapiente crescendo di suspense ed inquietudine confezionando un superbo thriller psicologico dalle sfumature orrorifiche. Belinda Lewis, sudafricana, in Creature ultraterrene tesse una struggente tela che racconta di solitudine, comete, e del sottile filo che potrebbe connettere tutte le creature viventi. Saverio Catellani, fratello di Nicola, classe 1970, già autore di commedie musicali, ne L’impostore rievoca l’abisso della Shoah in una trama delicata, destinata a precipitare in un cupo finale. Giorgio Smojver, padovano, ne Il liuto e l’arpa sfoggia la sua passione per la storia medievale e le mitologie: il racconto dal sapore antico con protagonista Astolfo d’Anglia, che attinge a due ballate danesi - una delle quali ispirata al mito di Orfeo e Euridice -, meriterebbe forse maggior spazio e sviluppo nella forma romanzo. In L’amore è una rockstar vecchio stile, Marco Cesari, già autore de L’amico giusto (Ugo Mursia Editore, 2019), immagina un mondo di telepati, con le disastrose (e malinconiche) conseguenze del caso. Chiude la raccolta l’intrigante Regola 37D, di Francesca Cappelli - insegnante di Lettere con un animo musicale che emerge nel progetto pop-folk-celtico “Edlynn” - che racconta di parole che feriscono immaginando sfide di magia a colpi di incantesimi che traggono la loro forza dalle emozioni.