
Una stazione simile a tante altre, una donna che saluta. Qualcuno su un treno che probabilmente è già partito. “Uno ti dice buon viaggio quando ti vede andar via […] Ma quand’è che un viaggio è buono?”. Il viaggiatore sembra aver tutto: una valigia, una sciarpa, un ombrello e un ampio cappotto. La meta non è importante, a volte dove stai andando lo scopri solo strada facendo. Anche i compagni di viaggio possono essere tanti o nessuno, l’importante è stare bene. Il cielo può avere tanti colori: quello scuro di una città francese, il rosa di un tramonto col profilo di un faro, il nero di una notte stellata. Ci possono essere imprevisti e difficoltà. Ma in un buon viaggio anche ciò che non è pianificato in anticipo può essere un’occasione, per restare, per ripartire, per incontrare qualcuno di nuovo, per rimettere in discussione tutto quanto. Quanto durerà e quante tappe ci saranno non è sempre necessario saperlo all’inizio e forse nemmeno alla fine…
Hanno uno stile inconfondibile le immagini di Gianni De Conno: figure spesso molto ingrandite, dai confini incerti e i colori carichi, ritratte da prospettive quasi sempre inattese. Sono scorci piuttosto che panorami, immagini spesso tagliate, riprese dal basso o da molto vicino. Lo sguardo soggettivo prevale sull’ampiezza di una visione d’insieme, come è spesso nell’esperienza di un viaggio: “pensi soltanto al tuo viaggio che sta per cominciare ed è la cosa più importante di tutte. O almeno così sembra”. I luoghi sono indefiniti: un’Europa urbana, un’America alla Hopper, strade percorse con mezzi diversi, scenari naturali di terre lontanissime e forse perfino fantastiche… Anche il viaggiatore che attraversa questi sfondi nasconde quasi sempre il suo volto. Tutto contribuisce a dare l’idea che il viaggio sia un’esperienza universale, che riguarda chiunque e qualunque luogo. Il testo, al confine tra prosa e poesia, commenta le immagini ricavandone suggestioni e pensieri come quelli che si potrebbero annotare su un taccuino. Poche pagine finali raccolgono semplici attività di immaginazione e scrittura, per preparare o rivivere il proprio viaggio. Il buon viaggio è nato nell’ambito del quarto Festival della Cultura Creativa promosso dall’Associazione Bancaria Italiana. Pur proponendo degli spunti autenticamente poetici e delle immagini meravigliose, questo albo è soprattutto un libro d’occasione, perfetto per fantasticare, pianificare e condividere il viaggio e tutto ciò che lo precede.