
Il libro si apre e un grosso paio di forbici nere compare negli sguardi, intento a tagliare in tanti pezzetti un cuore rosso. Le piccole parti cadono e, girando pagina, formano un piccolo topino che veloce veloce diventa il protagonista della prima filastrocca. “Tump tump tump.../ il bianco inquieto della pagina/ fu terrorizzato/ dall’improvviso arrivo/ di un’enorme zampa/ in fuga da un topino./ ...Tump tump tump/ la folle corsa proseguì e la zampa/ scomparve per sempre nel bosco./ Un’altra storia ebbe inizio”. Una nuova storia che racconta di un fiore che vuole sentirsi libero e così i petali si staccano dallo stelo per diventare una farfalla; ma le storie in questo albo sono tante, come quella della barca che vorrebbe girare il mondo, oppure dell’uccellino con tre buffe piume sulla testa o del quadrifoglio che non si sente fortunato. E ancora ritroviamo il piccolo topino che è scappato nella storia sbagliata e non sa più dove andare…
Quando il cuore è a pezzi cosa diventa? Un topino, una farfalla, un gatto, una tartaruga, pure uno scoiattolo, oltre ad una enorme zampa che fa tump tump tump. “La scomposizione di un cuore non è un cuore infranto ma l’inizio di nuove avventure”, un cuore che perde la sua forma originale dà vita ad altre forme altrettanto interessanti, basta avere fantasia e voglia di mettersi in gioco. Il cuore spezzato di Valentina Gazzoni diventa un tangram che assemblato crea non solo nuove forme ma anche nuove parole che, unite, danno vita ad originali filastrocche. La poesia, così come la creazione di nuove forme, offre infinite possibilità di espressione attraverso le rime, i suoni o l’invenzione di parole nuove, quali ad esempio Una sfrusilla milluosa si ristompillava dampa su un intrullo, filastrocca che omaggia Fosco Maraini, Toti Scialoja e le poesie futuriste. L’idea dell’albo nasce dall’esperienza diretta dei laboratori che l’autrice conduce da anni con i bambini, dalla loro osservazione e fantasia. La forma del cuore è molto utilizzata dai bambini, non solo per esprimere un sentimento, anzi, il più delle volte lo utilizzano per decorare i loro lavori o per comunicare con gli adulti tramite un disegno. L’albo, come specifica l’autrice, non si rivolge a una specifica fascia d’età di riferimento, ma diventa uno strumento molto versatile, sia dal punto di vista operativo che linguistico. La scomposizione e composizione delle forme lo rendono adatto a laboratori per bambini in età prescolare, l’analisi e la creazione di filastrocche possono diventare uno stimolo alla creatività dal secondo ciclo della scuola primaria, mentre con gli adolescenti l’adulto può parlare di “cuore spezzato” e di sentimenti analizzando la poesia.