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Il diavolo alle calcagna

Il diavolo alle calcagna
Notti insonni, incubi ricorrenti, lo spettro di una vita che matura a grandi passi. Federico Garrone, ex scrittore di successo, lo sente tutto il peso sulle spalle dei suoi cinquantacinque anni e dell’aumentato senso di solitudine dopo la scomparsa della moglie. Ci prova a superare con le sue forze, ma con poco impegno, quella delicata empasse ma di fronte al fallimento, si affida al dottor Ferri, uno psichiatra dagli approcci non troppo convenzionali. Poche sedute e per Garrone inizia una metamorfosi che da bruco lo porta ad essere farfalla: più sicuro di sé, raggiunto un più che piacevole aspetto fisico rincorso per ore e ore sul tapis roulant, cede alle lusinghe di Samantha, una avvenente giovane aspirante poetessa. Ma la donna è a ben altro che aspira e quando Garrone apre gli occhi e si rende contro dell’abile trama intessuta per farlo cadere nel tranello, decide di rendere alla donna molto più che la pariglia e congegna un delitto perfetto…
Ciascuno di noi ha un diavolo in corpo che assume le più strane parvenze: la smania del denaro, l’elisir di gioventù, la vana bellezza, pulsioni e passioni. Tutte, indiscutibilmente, portano a tirare fuori l’anima, ma quella più buia. Ed è chiara l’involuzione che ogni percorso che si allontana dall’etica e dalla morale comporta. Francesca Duranti, nel suo breve noir, la fa toccare con mano: l’identità dell’uomo, quello che era una volta Garrone – innamorato del suo lavoro, dedito all’amore per la moglie Daniela, grato all’esperienza e al talento che gli aveva regalato il successo – si sgretola a poco a poco davanti a mille fuochi fatui che sfarfallano davanti ai suoi occhi, lo tentano con affabili moine plasmate dalla mani del diavolo nelle quali Garrone tuttavia si compiace e adula prima di tutto se stesso. Fino a dimenticarsi della sua persona, della sua dignità, della fermezza dei principi, dei sacrifici e si spalanca alla nuova vita. E quello che ottiene, non è mai, non è più sufficiente, non lo soddisfa, è sempre poco ai suoi occhi mentre sempre più grande diventa la vanità che lo brama, terribile la superbia, assetata la voglia di vendetta, una volta percepiti i molteplici abbagli. La cattiveria e l’odio ribollono nel sangue, lo spingono a progettare il più atroce dei delitti; un gioco semplice, per lui così astuto di mente, sagace, forte coi pensieri. Ma mentre ci si prepara al peggio, Francesca Duranti sorprende, concede un riscatto all’uomo e un attimo prima che il gesto diventi vittima di sensi di colpa senza ritorno, ecco una possibilità di redenzione: Garrone si riscatta, si ricrede, e abbassate le armi di nuovo ancora una volta resta solo, ma di certo più consapevole e (forse) più forte davanti alle tentazioni. Pronto a non fallire.