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Il falso messia

Il falso messia

Gerusalemme 32 d.C. Al prefetto romano Ponzio Pilato viene presentata la seguente vicenda da sbrogliare: alcuni uomini dotati di bastoni hanno fatto irruzione ai festeggiamenti per delle nozze, stuprando e uccidendo tre giovani vergini mentre una quarta è rimasta fortunosamente illesa. Poiché alcune componenti di armatura romana, sia pure non recenti, sono state trovate sul posto, il sommo sacerdote Caifa ritiene probabile che l’omicidio sia opera di legionari romani, ma rendere pubblico questo suo sospetto darebbe la stura ai ribelli zeloti per scatenare una nuova ribellione contro le forze imperiali. Pilato, intendendo anch’egli evitare a qualsiasi costo nuovi disordini in Giudea, affida al giovane tribuno Attico Valerio Servilio l’incarico di indagare al fine di scoprire come si siano davvero svolti i fatti. Il compito non è dei più agevoli per la ritrosia di molti interrogati o per il modo sibillino di spiegargli l’accaduto da parte di Efraim di Salim, che sembra essere al corrente di tutto, e che almeno lo conduce a Gavr’iel, figura centrale per cercare di svelare il mistero che vede la vergine unica sopravvissuta incinta, pur spergiurando di non aver giaciuto mai con nessuno. Come mai il fatto del 32 d.C. risulta pressoché identico ad un altro episodio, avvenuto circa 25 anni prima? Chi è tale legionario Gavr’iel, dalla storia molto simile a quella di colui che sarà chiamato Gesù e dai poteri in apparenza magici, che un testimone ha riconosciuto sul luogo del delitto e che Caifa sembra 2 voler proteggere? Che cosa sono i Malakim? È vero che si tratta di Angeli, e soprattutto, tali Angeli potrebbero essere creature in carne e ossa?

Il falso messia è un thriller storico che situa la propria visione tra il sacro ed il profano, dove potrebbe trovarsi una verità alternativa a quella dei Vangeli. L’uccisione delle vergini è infatti il punto di partenza per sviluppare una narrazione che non intende trattare soltanto delle indagini sugli assassinii compiuti. Semmai il proposito è più quello di fornire una prospettiva diversa riguardo gli insegnamenti e le tesi cristiane, inserendo alcuni snodi e molti personaggi di fantasia all’interno delle vicende tramandate negli scritti evangelici, in modo tale da fornire una chiave di lettura sorprendente dei passaggi che portano al sacrificio di Cristo. Opera incentrata su un bagaglio culturale ed una ricerca storica entrambi solidissimi, e che emergono appieno da ogni capitolo, questo romanzo, la cui molteplicità di protagonisti e storie non disorienta mai il lettore, anzi finisce per incuriosirlo sempre più - anche grazie ad una scrittura fluida, incisiva, asciutta, che sa come coniugare l’ambientazione storica con la rapidità di dialoghi ed azione - ha i propri unici difetti nella conclusione, forse esageratamente (e soprattutto inaspettatamente) “spinta” sul versante fantascientifico, e in una serie di errori ortografici, concentrati soprattutto nella parte iniziale, che non rendono giustizia ad una veste grafica per il resto senz’altro apprezzabile. Lo sforzo compiuto, notevole anche per originalità e coraggio – difficile che, ad esempio, ad un integralista cristiano la storia possa risultare piacevole o credibile – ci porta, in ogni caso, a ritenere meritevole del massimo dei voti il lavoro, a dispetto dei pochi lati negativi appena evidenziati.