
Sotto i cinquanta, sicuro di sé, di bell’aspetto; sua moglie Clotilde lo venera e vive praticamente nel suo culto mentre, per l’emittente televisiva locale napoletana per la quale lavora come conduttore è, senza dubbio, la stella incontrastata. Gianluigi Orsini non ha davvero di che lamentarsi: dopo la laurea in Lettere, un master in Sociologia e una breve carriera come insegnante, le porte del giornalismo gli si sono spalancate molto rapidamente. Il fatto è che Orsini piace molto al pubblico (le donne, nella fattispecie le casalinghe, lo adorano), e le sue apparizioni in tv portano parecchi introiti pubblicitari: questo ha significato per lui un inquadramento al più alto grado della professione giornalistica, quello di redattore capo. Una posizione meritata, perché Orsini è un lavoratore instancabile, sempre a caccia di nuovi spunti per i suoi seguitissimi dibattiti e servizi di attualità; a settimane alterne gli spetta anche la conduzione del telegiornale, mentre il venerdì si diletta con una rubrica intitolata “La felicità nelle vostre stelle”, mettendo insieme – in modo piuttosto confusionario – un oroscopo al quale tutti credono. Sul versante sentimentale, Orsini e sua moglie hanno un rapporto collaudato: vent’anni insieme, senza figli, rapporti consumati a cadenza domenicale; la gelosia occupa ancora spazio nel loro rapporto: Clotilde tuttavia ha perdonato a suo marito qualche scappatella, mentre Orsini proprio non sopporta quel Don Gennaro, idraulico dalla disponibilità sospetta che sua moglie continua a chiamare per risolvere il problema dello scarico del lavabo, perennemente intasato. Così, oltre alle trenta euro spillate di continuo dalle sue tasche, Orsini si deve pure sorbire quell’atteggiamento tutto sorrisi e complicità instauratosi tra Don Gennaro e sua moglie. Ma la verità è anche un’altra: il noto conduttore non sopporta l’invadenza di estranei perché da qualche tempo cerca di nascondere una doppia vita, qualcosa di cui nessuno, neanche Clotilde, è a conoscenza. Di giorno volto noto della tv, e di notte giustiziere del web, Orsini si sente tanto come dottor Jekyll e mister Hyde...
Piero Antonio Toma ha al suo attivo una lunga e poliedrica carriera: non solo giornalista professionista, ma anche fondatore di alcuni periodici e di una casa editrice, autore di testi musicali nonché di una trentina di opere tra saggi, narrativa e poesia. In questo suo ultimo romanzo, tuttavia, si muove su un terreno a lui sconosciuto: l’autore infatti ha sempre lavorato solo per la carta stampata, non lasciandosi mai sedurre dalla grande tentatrice, la televisione, né tantomeno dal web, del quale ammette candidamente di ignorare le dinamiche, tanto che per costruire il suo personaggio, il simpatico e laborioso Gianluigi Orsini, racconta di avere chiesto aiuto al suo giovane nipote, che invece di Internet pare masticarne parecchio. Il libro è una sorta di ibrido, un po’ fiction e un po’ saggio, dove attraverso i dibattiti moderati da Orsini, nel vivace scambio di opinioni fra esperti, il lettore viene piacevolmente spinto alla riflessione su temi di grande attualità; molto si dibatte sulla comunicazione e sulla condivisione dei saperi, e sul grande peso esercitato dai social media e dai grandi colossi commerciali come Amazon o Apple, veri e propri imperi – ai quali forse ci assoggettiamo con troppa facilità – capaci di imprimere alla nostra vita una direzione ben precisa, che ci si renda conto o meno: dalla violazione più o meno autorizzata della privacy a fini economici, al cambiamento nel mondo del lavoro, alla manipolazione delle scelte politiche laddove i grandi leader cavalcano a loro favore la grande onda del populismo social. Benché cosciente degli intrighi della rete, nemmeno Orsini, nel suo piccolo, si esime dal cavalcare l’onda: il consenso raccolto sui social media è puro nutrimento per il suo ego, e mentre si schiera a favore della trasparenza e della visibilità sul web, è invece pronto ad abbracciarne il lato più oscuro, in quella che è la sua vita occulta, lontana dai riflettori. Dove lo porteranno le sue scorribande in qualità di hacker? A voi il piacere di scoprirlo.