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Il giovane Holden

Il giovane Holden

“Sa le anatre che stanno in quello stagno vicino a Central Park South? Mi saprebbe dire per caso dove vanno le anatre quando il lago gela?”: con questa disarmante ingenuità e qualche spiccio in tasca, il giovane Holden Caufield gira per le strade di New York City durante il periodo natalizio. Sono gli inizi degli anni Cinquanta e Holden è in fuga dall’Istituto Pencey dopo aver rimediato una bocciatura. Preoccupato per la reazione che i genitori potrebbero avere di fronte all’ennesimo insuccesso scolastico del figlio, Caufield ripiega in un albergo newyorchese piuttosto dimesso e da lì inizia il suo bighellonare in città. Dopo qualche bevuta, qualche frequentazione poco raccomandabile e un approccio con una prostituta che si trasforma in un fragoroso insuccesso, Holden riesce perfino ad immischiarsi in una rissa – nella quale avrà la peggio. Il mattino seguente il giovane lascia la camera dell’hotel per incontrare l’amica Sally e trascorre con lei un divertente pomeriggio tra spettacoli e piste di pattinaggio in Central Park, ma per quanto Holden Caufield riuscirà a resistere solo, lontano da casa e dalla sorellina Phoebe?

J. D. Salinger conia la più famosa storia di ribellione adolescenziale che la letteratura abbia mai conosciuto, racchiudendola in un testo che incanta instancabilmente da più di cinquant’anni un pubblico di giovinastri alle prime armi con i libri. Esordio letterario dell’autore, Il giovane Holden è un grido di rivolta scritto in modo diretto, informale, in maniera “sporca” e spuria, tant’è che una cospicua parte della critica letteraria ancora oggi non riesce a spiegarsi come un librettino scritto in modo tanto sciatto venga considerato un caposaldo della letteratura del Novecento. Stimato da molti proprio per la semplicità di stile e i colloquialismi che traboccano dalla pagina, il libro ha segnato in modo irrimediabile la vita di Salinger, impegnato a sfuggire da un lato dall’eccessiva fama e dal successo derivanti dall’opera, dall’altro a divincolarsi dai molti lettori che lo identificano ingiustamente come “l’autore de Il giovane Holden”, infischiandosene bellamente dell’ulteriore produzione letteraria di Salinger.