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Il guardiano dei coccodrilli

Il guardiano dei coccodrilli

Mercoledì 8 agosto. Gregers Hermansen è seduto in poltrona, osserva la danza del pulviscolo in salotto. Quando sente il borbottio della caffettiera, si dirige a piccoli passi verso la cucina. La pattumiera sotto il lavello è di nuovo piena: sfila il sacchetto e apre la porta di servizio. Sul pianerottolo ci sono le bottiglie della proprietaria del palazzo nel cuore di Copenaghen, Esther de Laurenti. Arrivato in fondo, si appoggia allo stipite della porta dell’appartamento occupato da due studentesse e nota che è solo accostata. Sono giovani e sventate, ma mica tanto stupide da dormire con la porta aperta! Con la punta della pantofola, Gregers spinge piano, ma non vuole rischiare di essere preso per un vecchio guardone: meglio chiudere e andare a buttare la spazzatura. Si sporge per afferrare la maniglia, ma le pantofole scivolano sul parquet liscio e perde l’equilibrio: cade e atterra malamente dentro l’appartamento. Serra forte gli occhi e aspetta che qualcuno lo trovi. Dopo qualche istante li riapre e tenta di orientarsi. Gira piano la testa da una parte e dall’altra per capire se ha qualcosa di rotto. La sensazione di inquietudine si trasforma in una nausea soffocante che si diffonde in tutto il corpo: dalla scarpa rimasta mezza incastrata sotto le sue vecchie anche doloranti, esce una gamba nuda che finisce in un corpo scomposto. Sollevando la mano, vede il sangue: sulla pelle, sul pavimento, sulle pareti. Sangue dappertutto. Il cuore gli batte nel petto come un pappagallino che cerca di scappare dalla gabbia. È paralizzato dal panico, forse sta morendo. Prima di perdere i sensi per un infarto, ha solo il tempo di piangere...

Il “guardiano dei coccodrilli” è un uccello che si nutre degli avanzi rimasti in bocca al coccodrillo. L’uccello mangia e il coccodrillo si fa pulire i denti, per questo non lo divora, almeno finché fa bene il suo lavoro: è questo il riferimento scelto dalla danese Katrine Engberg, ballerina, attrice, coreografa e regista teatrale, per il suo debutto come scrittrice di gialli nel 2016. Protagonista dei romanzi di questa serie è una coppia di investigatori della polizia di Copenaghen, Jeppe Kørner e Anette Werner. È il primo caso che Kørner deve seguire dopo il congedo per una depressione dovuta al fallimento del suo matrimonio, insieme agli altri componenti della squadra che dirige: oltre alla collega Anette Werner — energica, sempre affamata e di buonumore —, il giovane Thomas Larsen, ambizioso e arrogante, Torben Falck, solido e scrupoloso e Sara Saidani, esperta programmatrice e di internet. La vittima, che si scoprirà essere Julie Stender, una delle due inquiline dell’appartamento di proprietà di Ester de Laurenti — ex docente dell’Università di Copenaghen in pensione, molto legata al giovane Kristoffer, introverso e riservato, che da maestro di canto è diventato amico intimo, il figlio che non ha mai avuto — è stata identificata solo grazie ai tatuaggi a causa delle numerose e profonde ferite da taglio, soprattutto al volto, e delle lesioni alla testa provocate da un corpo contundente. Un fatto piuttosto inquietante — Ester sta elaborando un romanzo che ricostruisce fin nei minimi particolari le circostanze dell’omicidio — fa sì che le indagini si concentrino su di lei, su Kristoffer e sulle altre due persone che, facendo parte dello stesso gruppo di scrittura, comunicano via internet con Ester e condividono i testi in una cartella su Google Drive: lo scrittore di successo Erik Kingo, che conosceva la vittima e suo padre, e Anna Harlow, una brava editor. Nel ricostruire i fatti e nella ricerca del movente di quello che non sarà l’unico omicidio, Jeppe Kørner e Anette Werner dovranno ricostruire il passato della vittima e i segreti che nasconde: si renderanno conto che un ruolo importante è giocato da sentimenti quali la vendetta, la gelosia, il dolore per gravidanze indesiderate o, al contrario, impossibili. Il guardiano dei coccodrilli è un thriller ben costruito nella trama ed equilibrato nei suoi diversi elementi grazie a personaggi credibili nella loro psicologia e nel rapporto fra vita privata e pubblica, alle ambientazioni realistiche e all’alternarsi di azione, tensione e suspense.