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Il libro della creazione

Il libro della creazione

Gerta Malka Sander è morta. Gerta Malka Sander, l’eroina della rivolta nel ghetto di Varsavia durante la guerra. Nonna Gerta. Telma è nella sua stanza che si sta preparando per il funerale. La porta è chiusa ma come sempre zia Edith cerca sempre di entrare, indesiderata. Tutta la famiglia è riunita al piano di sotto e Telma si osserva davanti allo specchio. Ha ormai trenta anni e non si piace. Quella fronte spaziosa sempre grassa e restia a ogni tipo di trattamento e quel naso un po’ storto a sinistra per via di una pallonata. Non le piacciono neanche le abitudini e le tradizioni della sua famiglia ortodossa. Soffre il suo essere sterile all’interno di una famiglia così numerosa. Pensa anche che la morte sia un concetto che non dovrebbe dare particolarmente fastidio alle persone. Apprezza la visione primigenia della Bibbia che considera l’essere umano dalla polvere venire e alla polvere ritornare. Per lei il concetto di anima è un’invenzione fallace dei maestri della sua gente per rabbonire gli animi. Della nonna conserva però un ricordo: Il libro della creazione. Un libro che vedeva a casa della nonna fin dall’infanzia ma che non era autorizzata neppure a toccare. Ora che ha ereditato quella casa, il libro è entrato in suo possesso e finalmente decide di utilizzarlo. Proprio come fece a Praga Rabbi Yehudah Low ben Bezalel per dare vita al golem e difendere così gli ebrei dagli attacchi antisemiti. Telma fa quindi lo stesso pur non essendo un rabbino e pur non essendo neppure un uomo. Dall’impasto di sangue e terra nasce Shaul, il suo golem, che soddisferà le sue voglie di madre e ancora più di donna…

Sarah Blau è una scrittrice, drammaturga, attrice e conduttrice televisiva considerata una delle voci più rivoluzionarie e fresche del panorama culturale israeliano moderno. Proviene da una famiglia ortodossa della media borghesia di Bnei Brak ma, “nonostante questo”, è ancora single e senza figli. La sua peculiarità nella scrittura, che le è valsa anche il premio del Primo Ministro nel 2015, è rileggere e reinventare gli antichi miti della religione ebraica in maniera dissacrante e con un tocco di femminismo. Non fa eccezione questo suo primo romanzo, dove forse nella figura di Telma troviamo molti elementi autobiografici dell’autrice. Il libro arriva in Italia dopo tredici anni dalla pubblicazione in Israele, anche sull’onda del successo di alcune serie di successo sull’argomento dell’ebraismo ortodosso come Unorthodox su Netflix. Una favola nera con echi di Mary Shelley che tenta di spiccare il volo sulle ali della libertà ma in fondo rimane inesorabilmente avviluppata a quelle radici che con tanto vigore tenta di recidere.

LEGGI L’INTERVISTA A SARAH BLAU