
Anno 1631. L'Europa è insanguinata da una guerra lunga e feroce, gli eserciti protestanti e cattolici vagano per il territorio saccheggiando, uccidendo e violentando tutto quello che incontrano, i roghi di eretici e streghe bruciano incessantemente e la “crudeltà vigente è arrivata al punto da richiedere non soltanto la crocefissione dei bambini dei contadini, ma anche quella dei loro animali domestici”. Il valoroso, colto e ateo capitano di ventura Ulrich von Bek, rampollo di una ricca famiglia di provincia, ha abbandonato il contingente di fanteria che ha comandato durante il terribile assedio di Magdeburg per paura di contrarre la peste, e sta vagando da giorni nei boschi da solo quando si imbatte in una strana radura nella quale regna il silenzio più assoluto, come se persino uccelli e insetti volessero evitarla. Al centro, sorge un bellissimo castello che a quanto pare la guerra e la distruzione hanno miracolosamente risparmiato: le cantine sono fornite e non mancano le provviste, così Ulrich vi si rifugia per un po', finché al castello non arriva una bizzarra processione di cavalieri-zombie che scorta una dama bellissima e disinibita, Lady Sabrina, a quanto pare salvata in passato da un'accusa di stregoneria dall'ignoto signore del castello, e da allora sua fedelissima. Ulrich e Sabrina divengono amanti, e giorno dopo giorno il cavaliere viene a sapere la verità: il castello appartiene a Lucifero, e solo coloro la cui anima appartiene all'Oscuro signore possono entrare in quella radura e in quel castello. Questo spiega il silenzio e la pace, ma significa anche che l'anima di von Bek è già destinata all'Inferno. Costernato, Ulrich viene ricevuto da Lucifero in persona, che gli affida una incredibile missione: aiutare l'Angelo caduto a fare pace con Dio trovando il Graal e quindi la cura per tutta la sofferenza del mondo. In cambio, von Bek chiede di poter riscattare la sua anima e quella di Sabrina...
Oggetto di un vero e proprio culto da parte degli appassionati di genere, Il mastino della guerra è un'avventura appassionante e coinvolgente, anche se a onor del vero la seconda metà del romanzo non mantiene fino in fondo le promesse dei primi strepitosi capitoli. Gli stilemi del Fantasy e del romanzo cavalleresco classico vengono contaminati da ingredienti horror e da personaggi che sembrano presi di peso da un romanzo filosofico settecentesco. Sullo sfondo, l'Europa del XVII secolo, uno dei periodi più bui e sanguinari della Storia, durante il quale guerre di religione, pestilenze e carestie quasi sterminarono la popolazione del Vecchio continente. Ulrich von Bek non sfigura certo nella galleria dei grandi personaggi creati da Michael Moorcock, protagonisti di cicli Fantasy celeberrimi (Elric di Melnibonè, Corum, Jerry Cornelius), ed è un vero peccato che lo scrittore londinese non abbia mai voluto pensare a un sequel (o magari a un prequel). Ma il vero protagonista è Lucifero: questo dolente, malinconico tiranno suo malgrado che cerca di gestire la sofferenza eterna di miliardi di individui cercando di indovinare e compiacere il volere di Dio mentre dall'alto arriva solo un persistente, misterioso, assordante silenzio.