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Il mercante di coralli

Il mercante di coralli

Nissen Piczenik è un mercante di coralli noto ovunque nei dintorni di Progrody; chiunque abbia bisogno di un monile per qualche particolare bisogno si reca da lui, anche dai villaggi più distanti. Nonostante non abbia alcuna istruzione e professi convinzioni abbastanza erronee sulla vita negli abissi marini, gode di una più che buona reputazione come esperto del settore. Ma un bel giorno, nella vicina cittadina di Suški, un tale Jenö Lakatos decide anche lui di darsi al commercio dei coralli. Quest’ultimo, a dirla tutta, commercia per lo più coralli falsi... È una sera di primavera del 1934 e Andreas Kartak sta camminando lungo le rive della Senna quando si imbatte per caso in un signore distinto che vuole offrirgli dei soldi in cambio di niente; o meglio, non proprio in cambio di niente: gli chiede soltanto, quando avrà voglia di restituirli, di lasciare un’offerta al parroco della chiesa di Santa Maria di Batignolles. Anche se le vicissitudini dell’esistenza lo hanno ridotto a vivere sotto i ponti di Parigi, Andreas Kartak rimane pur sempre un uomo di parola e, soprattutto, un uomo degno del rispetto altrui: per lui il senso dell’onore è forse al primo posto nella scala dei valori; ma prima della prossima domenica non può restituire niente al parroco, non può fare alcuna offerta: a messa lui ci va solo di domenica, e la prossima domenica si, li restituirà come offerta di devozione per Teresa di Lisieux, la cui statuetta è proprio lì, nella cappella di Santa Maria di Batignolles...

Il mercante di coralli raccoglie otto racconti di Roth, pubblicati fra il 1916 (anno in cui uscì per la prima volta una versione abbreviata de L’allievo modello) e il 1939 (l’anno de La leggenda del santo bevitore, che uscì il 10 giugno, a meno di un mese di distanza dalla morte dell’autore). Piuttosto che considerarlo una raccolta di racconti separati l’uno dall’altro, la chiave di lettura potrebbe essere differente, quasi che Roth avesse voluto donarci un unico racconto, reiterante, una collezione di variazioni picaresche sul tema della finis Austriae. Il soggetto implicito della raccolta potrebbe essere lo stesso impero austro-ungarico nell’epoca del suo declinare e scomparire, con la varietà delle popolazioni che ne abitavano il territorio sconfinato, dalla Cisleitania alla Transleitania, coi suoi pellegrinaggi infiniti e le follie interminabili. Di racconto in racconto si dipanano trame inusuali, personaggi incerti: dal capostazione Fallmerayer, che decide d’un tratto di arruolarsi col solo intento di ritrovare una contessa russa di cui si era invaghito, a un anonimo viaggiatore che trascorre i giorni fissando una sconosciuta che è solita affacciarsi alla finestra, passando per le terme del dottor Skowronnek, dove in un’atmosfera d’altri tempi le giovani signore possono trovare conforto grazie a muscolosi giovanotti intraprendenti: perenni riecheggiano fra le righe le dissonanze di un tempo che non potremmo più ritrovare.