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Il metodo Cilento

Il metodo Cilento

In alcuni angoli del mondo, si sa, si vive in media più a lungo. Uno di questi luoghi è il Cilento, una terra aspra ma bagnata dal mar Tirreno. Il Cilento è un enorme Parco nazionale di circa 180.000 ettari, il primo per estensione in Italia. Vivere “alla cilentana” significa scegliere prodotti freschi e di stagione, dedicarsi alla cucina di vegetali e cereali, camminare invece di prendere l’auto, impegnarsi per tenere viva una rete di relazioni che non siano solo riferite al lavoro, prendersi del tempo per ascoltare gli altri e se stessi. Grazie a questo stile di vita in Cilento vive il più alto numero di centenari italiani, dall’ultimo censimento del 2019 se ne sono contati 300 su una popolazione di 90.000 abitanti. La vita media è di 92 anni per le donne e 85 per gli uomini. Ad Acciaroli il numero di centenari supera di gran lunga quella raggiunta dalla popolazione della famosa isola giapponese di Okinawa, da sempre considerata la comunità più longeva del mondo. Per questo motivo i cilentani sono al centro dell’attenzione della gerontologia internazionale. Negli anni ’60 due coniugi americani, Ancel e Margaret Keys, fisiologo lui e chimica lei, furono i primi a intuire che lo stile di vita osservato in queste zone fosse un vantaggio e decisero di trasferircisi. Notarono che le persone vivevano più a lungo, ma che c’era anche una bassa incidenza di malattie cardiovascolari. Scavando nelle abitudini dei residenti scoprirono che la risposta era contenuta nella dieta mediterranea. Durante la seconda guerra mondiale Ancel, che stava portando avanti le sue ricerche sull’alimentazione, fu incaricato dal Pentagono di mettere a punto le razioni alimentari da combattimento, le famose razioni K. I suoi studi proseguirono per oltre settant’anni scoprendo che una corretta alimentazione era alla base di una vita longeva e in salute. Capirono che mangiare frutta e verdura rispettando la stagionalità, legumi e pesce azzurro, poca carne, con il semplice condimento dell’olio di oliva accompagnato da un bicchiere di vino, potesse allungare e migliorare la qualità della vita…

Da allora gli studi che fanno riferimento alle loro scoperte sono aumentati e vari studiosi che furono vicini ai Keys comprarono due lotti di terreno a Pioppi e lo trasformarono in un villaggio di scienziati. Ancora oggi è sede dell’Associazione per la Dieta Mediterranea Ancel Keys, che prosegue questi studi. Nel 2010 l’Unesco ha proclamato la dieta Mediterranea Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. In sintesi il metodo Cilento si fonda su cinque pilastri fondamentali: alimentazione, attività fisica regolare, riposo, essere parte di una comunità, spiritualità. La domanda contenuta nel libro riguarda la possibilità di attingere a queste regole per sistemare la vita di tutti noi. Sembra che la risposta sia positiva sempre che si riesca a comprendere fino in fondo lo spirito del luogo che impone il rispetto della lentezza e dei tempi. L’espressione “cuoncio cuoncio” usata in questo posto significa piano, non lentamente ma con calma, un modo che allontana la fretta e neutralizza lo stress. Un libro interessante scritto a quattro mani dall’eno-gastronomo cilentano Luciano Pignataro e dall’oncologo di fama internazionale Giancarlo Vecchio che approfondendo il metodo lo accompagnano con tanti consigli per riscoprire l’importanza delle sane abitudini alimentari e, in appendice, ci lasciano numerose ricette caratteristiche del territorio.