
Estate, Procura della Repubblica di Torre Piccola. Il PM Sala Malerba medita di chiedere una condanna per intossicazione alimentare per Peppe il barista che le ha rifilato un tramezzino intriso di maionese con quaranta gradi all’ombra. Nello stesso momento il GIP Marianna Zuccotti medita vendetta per il collega magistrato che le ha fatto le scarpe. In Procura però non si fermano i processi e Sara Malerba è alle prese con alcuni testimoni, disorientati dai tempi della giustizia. Finalmente torna a casa ma non ha il tempo di godersi la tranquilla solitudine che il dovere la chiama. Ancora una volta. Alle 23.32, nell’ultimo vagone in coda al treno in arrivo da Roma c’è una donna morta: Liliana Malingri di Vignola. Professione comunicatrice. Più precisamente, fashion influencer molto quotata sui social. Sul corpo esanime, rigorosamente in total black, un reader bloccato sull’incipit de I tre moschettieri. Tra gli oggetti ritrovati, una tessera di uno stabilimento balneare ormai chiuso da almeno venticinque anni. Unici testimoni: il capotreno e una giovane zingara che dice di aver visto fuggire un prete di colore. Un uomo in abiti talari o una donna in burka? Cosa ha spinto la vittima a conservare la tessera di un luogo che non c’è più? I dettagli da mettere insieme per costruire il puzzle corretto dell’omicidio aumentano e Sara Malerba deve risolvere il caso prima che un’orda di giornalisti le si piazzino alle calcagna…
Dopo lo scoppiettante esordio di Operazione Athena, il giornalista e scrittore romano Luigi Irdi regala ai lettori un nuovo ed intrigante noir che non delude affatto le aspettative create dal suo romando d’esordio. Con una scrittura fluida e un taglio decisamente ironico, Il nero sta bene su tutto è un romanzo brioso e appassionante, dalla trama solida costruita sapientemente intorno a rivelazioni inaspettate, colpi di scena, dettagli misteriosi e acute intuizioni della amabile protagonista. Sara Malerba è, infatti, un personaggio profondo, di interessante spessore psicologico, dalla straordinaria capacità deduttiva. Torna l’inseparabile taccuino rosso sul quale appunta le suggestioni cinematografiche che la realtà le suscita e che, insieme alle numerose citazioni letterarie, arricchiscono la narrazione. Tornano le spassose chiacchierate immaginarie con la madre defunta. Ritroviamo la deliziosa squadra della PM al completo: l’attento e cauto maresciallo Berardi e il generoso e disponibile appuntato Cantatore, personaggi minori ma mai trascurati, secondari ma mai inutili nell’economia del racconto. Il nero degli abiti e degli umori, colore dominante, come suggerito il titolo, fa da contraltare al ritmo vivace del racconto ma non appesantisce mai la lettura che si conferma gradevole e coinvolgente. Una seconda prova d’autore che porterà la PM in tv? Staremo a vedere.