
La vita di Alma, per cui lo sviluppo è un trauma e che si è sentita sempre convinta di essere un errore della natura, cambia improvvisamente nel pieno dell’età acerba, al liceo, quando tutto è ideale e idealizzato, quando vive, brava studentessa - non bellissima, almeno secondo i canoni imposti chissà come e perché dall’esterno - isolata dal walkman con i suoi libri, la musica e la passione nel tradurre. Incontra un’estranea, una perfetta sconosciuta che però le pare essere una parte del suo corpo stesso: Nina, jeans stretti, camicia a quadri e capelli biondi. Agnizione, riconoscimento, consapevolezza, liberazione: ecco quello che prova Alma, pura gioia dopo che la sua esistenza è stata fino a quel momento un gustoso ensemble dal sapore dolceamaro di bugie e silenzi, scelti per non uscire dalla trincea costruita contro un nemico forse mai esistito oltre il confine dello specchio. Cresciuta in una grande casa poco distante da quella dei nonni col fratello, con cui divide la camera e ingaggia battaglie con i soldatini di piombo, ha una famiglia buona e dolce, dedita al lavoro e all’educazione dei figli, amorevole, una madre bellissima e perfetta e un padre amante della musica classica che le fa conoscere Bach, Mozart e Chopin: ma poi arriva l’adolescenza, che ha un solo pregio, passa velocemente e se non ti ammazza ti rinforza, il calvario necessario di ogni essere umano, con il corpo che cambia e un magma che ti mangia dai piedi e ti trascina giù, nel vortice di pensieri, desideri e paranoie imbarazzanti…
Al suo romanzo di esordio, che ha in comune il titolo con un celebre pezzo dei Negramaro, Bianca Favale dà alle stampe una storia intensa, lieve ma niente affatto superficiale, agile, credibile, verosimile, ben connotata, caratterizzata nel dettaglio sotto ogni punto di vista, dalla prosa limpida e scorrevole, ricca di chiavi d’interpretazione e livelli di lettura, una vicenda particolare e dunque universale come sono non solo i sentimenti ma anche le conseguenze che essi determinano. In particolare l’impossibilità di fuggire da sé stessi e la necessità - che a un certo punto nella vita si fa irrinunciabile, incontrovertibile e insopprimibile - di essere sinceri, di non giustificarsi per quel che si è, di esistere alla luce del sole. Alma, la protagonista, tuttavia almeno all’inizio non è affatto pronta a prendere in mano il suo destino, in quanto è da sempre legata a Nina, mogli e madre di famiglia, la sua prima fidanzata, ma nega la relazione, e, anzi, fa di tutto per tenerla nascosta, accumulando bugie e attendendo, senza fretta, che gli eventi si aggiustino da soli. Tuttavia a un tratto è costretta a guardare in faccia la realtà, e questa consapevolezza, legata anche al tempo, che passa inesorabile, innesca un cambiamento ben raccontato nel romanzo.