
Buenos Aires, 1930. Il telefono non funziona, e talvolta perdono gli indirizzi temporanei e successivi, ma Consuelo e Antoine insistono e si scrivono. Lettere e biglietti su fogli intestati a diversi hotel. Proseguono dai transatlantici e dai porti di Montevideo e San Paolo. In quelle corrispondenze, lei è “Piuma d’oro”, lui “Tonnio”. Nella vita reale che li tiene separati, lui è un aviatore, a capo del servizio postale che collega l’Argentina alla Francia, e scrive romanzi, ne ha già pubblicati diversi; lei è un’anima eclettica: scrittrice, giornalista, artista, incurante del giudizio degli altri dopo aver divorziato due volte prima di aver compiuto trent’anni… Parigi, 1935. Antoine, scampato a un incidente, le scrive: “Oh amore mio, c’è solo un pensiero che mi domina e mi ricolma (…) il desiderio profondo, immenso, di consacrare la vita a calmare la tua inquietudine. Ad ammansire il dio sconosciuto che ti tormenta. A farti felice”. “Maritino mio - risponde lei - sono felice e sono triste perché tu fai la parte del fantasma nel mio sonno e ti bacio teneramente”… Alle classiche lettere e cartoline, istoriate da disegni e caricature, versi e scarabocchi, si aggiungono, negli anni della guerra, i telegrammi. Consuelo è a New York, in attesa, e Antoine fa la spola in aereo fra il Nord Africa e la Sardegna: “Piloto di nuovo i Lightning e faccio missioni fotografiche molto lontano in Francia (…) Penso che c’è molta gente che sarà contenta se mi ammazzano”…
Andò proprio così. Quella cupa e rassegnata premonizione si avverò il 31 luglio del 1944, quando in un incidente aereo al largo della costa della Francia meridionale, “Tonnio” muore. Finisce così l’esistenza avventurosa e piena di Antoine de Saint-Exupéry. Le circostanze dell’accaduto sono misteriose, ancora oggi non è chiara né la tipologia di missione che lo scrittore stava compiendo né da chi e come sia stata abbattuto il suo velivolo. Quasi 80 anni dopo, ecco pubblicata la corrispondenza che racconta quattordici anni di amore, tormenti, eros e tradimenti, silenzi e confessioni dell’autore di “Il Piccolo principe”, favola adorata a tutte le latitudini da generazione. Sono infatti oltre 500 le traduzioni del libro, ben più delle lingue ufficiali esistenti, poiché esistono versioni dialettali, in latino e greco antico, con i geroglifici egizi e persino in lingue artificiali, come l’alieno klingon, ed è, insieme con il Corano e la Bibbia, il bestseller dei bestseller. I fan di Saint-Exupéry non si lasceranno dunque sfuggire questo epistolario. Si tratta di circa 160 lettere (dal 1930 al 1944), intervallate da immagini dei testi originali, che meritano appunto uno sguardo perché, accanto alle parole d’amore e di nostalgia, fioriscono illustrazioni e schizzi. Restano tuttavia centrali e appassionanti le parole d’amore e di passione che delineano una relazione vivacissima e tormentata con Consuelo. È lei la “rosa” realmente esistita per l’aviatore che non viaggiò fino a un pianeta lontano, ma cercò ugualmente di innaffiare e coltivare quel sentimento nonostante la lontananza, la guerra, le fughe, il tradimento.