Salta al contenuto principale

Il profumo delle foglie di tè

Il profumo delle foglie di tè

Gwen Hooper ha diciannove anni ed è una giovane sposa partita dall’Inghilterra per raggiungere Ceylon, dove l’aspetta il marito Laurence, proprietario di una grande piantagione di tè. Quando arriva al porto di Colombo il paesaggio che l’accoglie è sorprendente: un cielo blu cobalto, colline viola all’orizzonte e un forte profumo di sandalo, cannella e gelsomino. Ma nessuno l’ha preparata a quel caldo così afoso, al bianco troppo luminoso della luce e a tutto quel rumore, campane, corni, gente, insetti. E poi, voltandosi, la meravigliosa immagine di un elefante. Gwen si sente felice, curiosa e desiderosa di far parte di tutto quel meraviglioso nuovo mondo. È sola ma si fa coraggio e dal molo si dirige verso l’edificio dell’autorità portuale, sistema il baule e aspetta suo marito seduta su una panchina di legno. Ma Laurence non arriva e lei fa conoscenza con l’affascinante Mr Ravasinghe, un singalese dai modi gentili e di bell’aspetto. Gwen lo incontrerà ancora, ma questa nuova amicizia sarà motivo di grande sofferenza…

Il profumo delle foglie di tè è più di un romanzo d’amore. È un romanzo che parla di luoghi esotici, di un’epoca storica ormai scomparsa e di una complessa società fortemente classista. Dinah Jefferies descrive la Ceylon del 1920, una terra suggestiva, estranea, dal profumo di cannella e gelsomino, dove si estendono immense piantagioni e domina ancora il colonialismo inglese. Al di là dell’intreccio ben congegnato e ricco di colpi di scena, ciò che colpisce è la fotografia, l’attenta descrizione di luoghi, ambienti e situazioni che portano il lettore proprio lì dove si svolgono i fatti. L’autrice inoltre dimostra di conoscere molto bene la politica colonialista di quegli anni, descrivendone i limiti e gli abusi nei confronti dei nativi e soprattutto dei braccianti impegnati nelle piantagioni, vittime di discriminazione, povertà e razzismo. Le pagine scorrono veloci, la scrittura è semplice, chiara, senza sbavature. Sicuramente un romanzo tutto al femminile e rivolto ad un pubblico femminile, non solo per i temi trattati – la maternità, il matrimonio – ma per tutto ciò che il romanzo evoca a livello emotivo e sentimentale. E sicuramente sono le donne a distinguersi, nel bene e nel male, mostrandosi in tutta la loro fragilità, resilienza e forza.