
Non è una vita facile, quella di Michele Silenzi, e non è solo perché ha da poco scoperto i superpoteri che ha ereditato dai suoi veri genitori: sua madre adottiva, Giovanna, è morta e non è lo stesso avere solo la piccola Candela, il cane Mario e uno psicologo. Anche Stella, la compagna di classe con cui sembrava esserci un legame speciale, lo ha quasi del tutto dimenticato e ora ha altro a cui pensare. La sorella di Michele, Nataša, se la passava perfino peggio prima di scoprire i suoi poteri e ricongiungersi a sua madre. È proprio Nataša che interviene per riunire anche Michele-Miša a lei e alla loro madre, mentre il padre, di cui Michele avverte nonostante tutto la presenza, sembra scomparso. Il progetto di Yelena, madre ritrovata e donna fiaccata dalle innumerevoli torture subite, è quello di riunire anche gli altri Speciali sopravvissuti: Roccia, dotato di una forza invincibile; Morfeo, capace di addormentare e cancellare la memoria; Cinetica, velocissima… Curare con l’aiuto del Dr. K la debolezza che li affligge a causa dei loro poteri, e riguadagnare un posto in una società che li ha respinti, umiliati e annientati. Il primo nemico da sconfiggere è il loro più accanito carnefice: Igor Zavarov, CEO dell’enorme compagnia che sta per inaugurare un gasdotto a Trieste…
C’è molto desiderio di famiglia e identificazione in questi supereroi all’italiana. Quella di Michele Silenzi rimane una storia di formazione, più che d’azione: un grande scontro finale preceduto da poche esibizioni degli Speciali, limitate ai flashback della vita nel lager o agli espedienti del presente… i furtarelli, i combattimenti per scommessa e l’accendersi una sigaretta con le dita. Forse anche per questo Michele-Miša risulta un personaggio credibile: usa i suoi poteri in primo luogo per copiare i compiti in classe e per fare colpo sulla ragazza che gli piace. E cerca l’approvazione e la vicinanza dell’unica famiglia che gli rimane, per quanto enigmatica e lunatica possa essere. Se principi sani sono sempre alla base delle azioni del ragazzo, solo il confronto con la realtà e la possibilità di fare squadra lo mettono in condizioni di diventare realmente un eroe. Il libro è il romanzo tratto dalla sceneggiatura del film di Gabriele Salvatores che esce nelle sale in contemporanea, il secondo episodio di una saga che avrà un ulteriore seguito. Senz’altro un prodotto di supporto al film, ma la scrittura di tre sceneggiatori lo rende ricco di dettagli e curato nella stesura, molto “visibile” e leggibile anche come opera a sé.