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Il ritmo dell’architetto

Il ritmo dell’architetto

A Barcellona Luca formalmente ci è andato per studiare Architettura, così, giusto per non lasciare una casella vuota nella tradizione di famiglia, ma in realtà l’università e l’opera di Gaudì sono solo il contorno dentro il quale inserire un reflusso tardo adolescenziale troppo difficile da abbandonare. Bella vita, bevute con amici, chiacchierate, tanta musica e ovviamente scopate più o meno occasionali. Eppure con Emily qualcosa di quella sicurezza fancazzista è improvvisamente venuto meno. Quella ragazza canadese presentatagli distrattamente dal suo amico Jorge quel venerdì pomeriggio gli aveva dato subito l’impressione di saper toccare corde inaspettate e pericolosissime per il suo modus vivendi. Persino quando se l’era portata a letto continuava a promettersi e prometterle che la loro relazione, certo, sarebbe stata assolutamente senza impegno per entrambi. Ma quando quel patto si era pian piano cominciato a tradurre in appuntamenti disattesi, in improvvise assenze non giustificate, in quella diabolica capacità di darsi e sparire, persino in quelle prime scopate dolorose, Luca aveva capito che per la prima volta le sue difese erano crollate e il baratro che Emily aveva scavato nella sua testa, complice anche un figlio forse suo forse no, si era trasformato in una voragine incontrollata che cominciava ad avere i contorni dell'inferno...

Un viaggio di sola andata per la dannazione: questo il senso del breve romanzo di Michele Lupo, bravo a mettere in scena la decomposizione degenerativa morale e fisica del protagonista Luca, abituato da sempre ad una insostenibile ed effimera leggerezza del vivere che improvvisamente, grazie all’incontro con la magnetica Emily, scoprirà tramutarsi nel peso di una follia amorosa cancerogena ma sopratutto nella scoperta di luoghi di sé fino ad allora inesplorati. Lupo viviseziona con buon ritmo, coinvolgimento e abbondante introspezione psicologica l’animo del protagonista, senza mai arrivare a giudicarlo ma lasciandolo semplicemente libero di agire, di sbagliare, di mettere in atto quella sua personale e devastante metamorfosi psichica e autopunitiva alla ricerca di se stesso.