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Il sicario di Omaha

Il sicario di Omaha

Il Picchio sente di non avere via di scampo. Vorrebbe promettere denaro che non ha o terre che non possiede pur di salvarsi. È bravo a mentire, ma la paura è tanta e la sua voce tradisce. Osserva il suo assassino, in una posizione rannicchiata contro la parete del suo soggiorno. Il killer gli ha gettato in grembo una fotografia. Raffigura il volto di una giovane donna che però lui non ricorda di avere mai visto in vita sua. Urla all’uomo che gli sta di fronte che non sa chi sia ma all'aggressore sembrano non importare le sue parole. Sembra anzi che non gli importi più nulla. Dalla faccia del sicario non traspare infattu né ira né esaltazione ma solo una profonda tristezza. Il Picchio capisce quindi che gli mancano solo pochi respiri. L’odore acre di urina si spande dai suoi pantaloni quando la canna di quella strana pistola gli punta dritta in faccia. Le ultime parole che ode prima della deflagrazione è che la giovane era incinta. Quella ragazza si chiama Suree ed è stata rapita dal suo villaggio, lungo un fiume che lambisce le verdi montagne della Thailandia. A cercarla in maniera incessante è Sean, un giovane dalla pelle chiara e dagli occhi azzurrissimi, che è cresciuto nel folto della giungla thailandese, in mezzo a una tribù nomade di coltivatori di oppio e di cui lei si è innamorata. Sean dalla nascita ha un destino terribile che lo porterà a scontrarsi contro la più grande organizzazione criminale di Bangkok, pur di salvare la sua amata Suree...

Marco Sanga è il nom de plume di un quarantacinquenne direttore di sala che è nato, vive e lavora a Bergamo. Nel 2005 ha già pubblicato un romanzo intitolato Gunnar per le edizioni Il Filo e questo Il sicario di Omaha rappresenta la sua seconda prova da romanziere. Il romanzo ha partecipato al torneo IoScrittore, dopo dieci anni dal primo tentativo di Sanga. Per sua stessa ammissione, il precedente lavoro aveva suscitato giudizi impietosi ma giusti. Questo perché la storia era buona ma scritta davvero male e piena di cliché. La cura a base di buone letture ha però giovato all’autore dato che questo Il sicario di Omaha è un noir solido, con un’ambientazione particolare e personaggi ben strutturati e dai sentimenti e dalle relazioni credibili, sia nell’amore che nell’odio più violento. Questa volta invece il romanzo è arrivato in finale al torneo. I colpi di scena non mancano e la lettura scorre piacevole fino al sorprendente finale.