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Il tempo della Nostalgia

Il tempo della Nostalgia

Natàlia incontra Michael su un volo dell’American Airlines diretto a New York. Il destino li ha voluti vicini in due posti scomodi prima della porta del bagno. Lei sta raggiungendo la Grande Mela con la speranza di diventare una scrittrice. Lui sta leggendo Brain and Mind e Natàlia lo nota, parlando scopre che è da cinque anni il direttore sanitario di un centro specializzato in demenza senile e altre alterazioni della memoria. Non è difficile iniziare a parlare, a raccontarsi qualcosa di sé, scambiarsi qualcosa da mangiare, addormentarsi vicini e una volta scesi condividere un taxi e i tre giorni successivi liberi per entrambi un piccolo albergo di Brooklyn con vista sull’Hudson. Dopo questa parentesi rimangono in contatto, lunghe telefonate, mail, poi un giorno Michael fa a Natàlia una proposta di lavoro: vuole che lei scriva delle lettere alla figlia di una sua paziente, cinquanta dollari a lettera per raccontare la storia di una madre a una figlia con la quale non parla da anni. Circa il contenuto Michael promette di darle via via tutte le informazioni necessarie. Quella che si trova a dover raccontare Natàlia è una storia che ben presto si trasforma in una vera e propria ossessione, una storia con ben cinquantotto possibili punti di vista, una sfida incredibile che cambierà anche la sua visione del mondo, della vita e delle storie…

Un esordio esplosivo, travolgente e bellissimo, un’ode alla capacità della parola scritta di far vivere altre vite, della letteratura di far capire il mondo, questo della giornalista Natàlia Romaní . Un romanzo che propone al lettore un viaggio nella vita straordinaria di personaggi destinati ad essere ricordati, in una narrazione che non rispetta i generi né le frontiere tra realtà e le finzioni. La protagonista infatti porta il nome dell’autrice ma non lo è, così come il professor Claudio Magris - molto conosciuto e amato in Spagna - diventa personaggio letterario, protagonista anche lui, in una mescolanza tra vero e falso che finisce per offrire un punto di vista nuovo. Anche da un punto di vista compositivo il libro si avvale di interviste, cronache, diari, che donano alla storia un ritmo incalzante e accattivante, capace di trascinarti nelle vicende raccontate in tanti modi differenti. Ma protagonista è anche l’amore, la sua capacità di farti perdere il controllo, amore che è passione che impedisce di decidere lucidamente, ma anche affannosa ricerca di una forma di amore differente. “L’amore è amicizia, lealtà è un percorso di vita - dichiara l’autrice - e non si può ridurre alla passione amorosa”.