
Alessandro Kostas ha trentasei anni, è un gigante di due metri cresciuto nelle colline senesi. Lì ha voluto rifugiarsi suo padre dopo la morte, in un incidente stradale, della moglie. Ha cresciuto il figlio come facevano gli spartani, allenandolo alle discipline più dure, all’uso delle armi, alla padronanza di ogni singolo trucco del suo mestiere. Kostas detto il Greco era infatti un agente dei servizi segreti. Alessandro ha imparato ad amare la sua solitudine, e da quando è morto anche suo padre - consumato da un tumore - vive con due cani nel casale attrezzato per ogni evenienza. Non è più tornato a Genova se non per le visite al cimitero, una volta l’anno. Dopo mesi, all’apertura del testamento di suo padre, la sua vita cambia radicalmente. Il padre gli ha lasciato un’eredità che mai avrebbe immaginato. Dovrà scoprire chi ha ucciso sua madre. L’incidente non è stato affatto tale, ma omicidio. Gli lascia anche un nome il padre: Ludovisi, un ex collega con cui mettersi in contatto per iniziare la caccia. Come in un’epifania Alessandro capisce il perché della strana vita che il padre gli ha imposto, e tornando a Genova, ospite “obbligato” della figlia di Ludovisi, si scontrerà con un passato che è ancora presentissimo…
Un inaspettato Morchio che vira decisamente sulla spy story, plot leggermente fuori dai suoi consueti schemi ma scritto decisamente bene. Tenendosi prudentemente lontano dallo stile americano, Morchio usa abilmente un fatto che appare marginale alla professione del Greco, per raccontare uno spaccato di quello che erano e probabilmente sono i Servizi segreti italiani: SISMI, SISDE e una serie di altre sigle perlopiù ignote al pubblico. La vendetta di qualcuno a cui è stato sottratto il bene più prezioso contrastata da interessi cosiddetti superiori, gli interessi della Nazione che calpestano tutto e tutti, che schiacciano le persone come scarafaggi sul pavimento della cucina. Fa riflettere - o almeno dovrebbe - che quanto romanzato da Morchio in realtà accada tutti i giorni più o meno a nostra insaputa. Una lettura piacevole, con qualche scivolamento politico peraltro non inatteso per chi conosca l’autore. Piacevole anche se leggermente scontata la virata sentimentale, che coinvolge i personaggi mentre forse sono esagerate le capacità fisiche e psichiche del protagonista, praticamente imbattibile nell’intuire e anticipare le mosse degli avversari, mosse che restano comunque ben nascoste al lettore, lasciato a dibattersi in dubbi e impressioni che cambiano ogni poche righe. Chi è chi?