Salta al contenuto principale

Il vero amore è quando si amorano tutti

veroamoreamoranotutti

Alessandro è il papà di Elena. La sua bimba, come fanno tutti i bambini, ha iniziato a parlare con lui fin da subito, fin da dopo la nascita, con il linguaggio che caratterizza ogni fase della crescita di un neonato. Elena ha un padre curioso, che non vuole perdersi nulla di quelle comunicazioni, di quel modo di porsi, della gestualità delle manine, che cambia con le dimensioni delle stesse. Del resto, i genitori crescono con i figli. Alessandro porta con sé un bagaglio molto importante, dato dall’esperienza passata negli asili nido come educatore. Partendo dal suo vissuto, l’uomo si rende conto di quanto sia difficile imprimere nella memoria la crescita del linguaggio dei bimbi. Ancora più difficoltoso è memorizzare le proprie emozioni. Addirittura, i genitori stessi vivono la difficoltà di ricordare le sensazioni provate durante le comunicazioni con i propri figli. Questi sono i motivi principali, che spingono il neopapà a prendere nota di tutti i versi e di tutte le prime paroline e frasi di Elena, condividendole su Facebook, come fosse una sorta di diario di crescita… 20 agosto 2016. Come spesso si dice “è tutta la mamma”. Elena quando nasce mostra tante caratteristiche di Laura. Tratti fisici inconfondibili a detta del papà, ma non solo, a detta anche dei familiari. Sicuramente qualcosa l’ha presa anche dal padre, come per esempio, tirarsi i capelli e piangere contemporaneamente. Ecco, cose così… 14 marzo 2017. Alessandro e i suoi colleghi si confrontano sui giochi da fare con i propri bimbi. Si scopre, infatti, che esiste il gioco della bacinella, che magicamente si trasforma in oggetto volante e l’occupante (il bimbo) deve compiere delle missioni, dopo una lunga preparazione. I colleghi pensano che questo papà abbia davvero tanta fantasia e gli pongono diverse domande. “Non hai paura che caschi?” “Come cacchio t’è venuta in mente?”… 11 luglio 2017. Elena e Alessandro non si vedono da una settimana e l’uomo proprio non immagina come la bimba possa accoglierlo dopo tanti giorni. Si fa mille domande, tanti pensieri, tante congetture. In realtà, la bimba lo accoglie con timida emozione, si fa prendere in braccio, stringendo la bambola di pezza preferita che egli stesso le pone. Si siede in braccio al suo papà, non lasciando mai il giocattolo, ma girando la testa per guardarlo. Uno sguardo innocente e intenso, tanto da fargli riempire gli occhi di lacrime…

Quello che sicuramente emerge dalla lettura di questo Il vero amore è quando si amorano tutti è un papà che non teme di mettersi a nudo e mostrare le proprie emozioni. Non sono da meno le simpatiche descrizioni degli strambi atteggiamenti della piccola Elena e delle sue delicate furberie, che inteneriscono e fanno sorridere. Può, quindi, definirsi autrice proprio Elena Magrini, perché è lei che pronuncia le parole contenute nel libro, (che prende il titolo da una sua frase), fedelmente riportate da Alessandro, il suo papà. È il suo il profilo di crescita delineato in questa sorta di diario, cadenzato dai giorni, dai mesi e dagli anni. Alessandro teme di perdere il ricordo, di non conservare nel tempo le emozioni date dalle prime parole, i primi gorgoglii, i primi sguardi. Scambi e dialoghi, in cui la mamma non c’è, che man mano si fanno sempre più corposi e per lui e la piccola, sempre più emozionanti. Da quelli che sono i primi gesti, da quelli che sono i primi rumorini, si passa alle frasi di senso compiuto, ai racconti, alle risate, alle lacrime, alle emozioni più intense, ai dubbi e alle perplessità, alle gioie, ai problemi e alle soluzioni. Indubbiamente, lo scopo della pubblicazione è quello di donare positività, testimonianza e un pizzico di allegria. Alessandro decide prima di creare un diario su uno dei social più seguiti, condividendo con gli amici la crescita linguistica della bimba. Al di là dei moralismi circa la sicurezza e la correttezza dei vari social, cosa di cui non si vuole discutere qui, già la genesi dell’idea non risulta originale. Basti aprire Facebook o Instagram e - che si tratti di vip o meno - la quotidianità è ormai “sbattuta” sotto gli occhi di tutti. Si parla spesso di filtri, sembra che servano a preservare qualcosa, ma sarà abbastanza? Non è il caso di fare alcun riferimento allo stile e alla scrittura, in quanto questo diario sembra proprio l’estratto della pagina Facebook. Non esiste concatenazione negli avvenimenti descritti, il filo conduttore che dovrebbe collegare il periodo 0-4 anni (quello di crescita della bimba coperto dalla narrazione), non è per niente tangibile. Il racconto manca di un minimo di spessore e la scorrevolezza è data dalla simpatia. Insomma, un puzzle da social, ben lontano dalla definizione di “diario” e se vogliamo anche di libro. Un puzzle di cui, strada facendo, si perdono anche i pezzi, pur non abbandonando l’idea di crearlo, perché lo scopo, se pur non singolare, rimane carino. Il risultato è quello di un gioco di pazienza riuscito male. Qui e là si ritrovano riferimenti di pedagogia, qualcosa di storia, tutto condito da leggerezza estrema. Insomma, è un peccato la simpatica e dolcissima Elena abbia inconsapevolmente siglato un estratto social dei suoi primi quattro anni, che sono stati infinitamente di più e di meglio.