
Maui è eccitato, prepara le valigie, sta per iniziare il suo viaggio sulla Terra. È finalmente arrivato il suo momento! Tutti gli Aumakua fanno un viaggio di scoperta, a un certo punto: lì dove vivono, in Lani-keha, tutto è così perfettamente in equilibrio e pieno di amore che un momento di scoperta di quello che esiste “fuori” è necessario per riuscire ad amare e amarsi ancora di più. Per apprezzare davvero qualcosa, bisogna un po’ sentirne la mancanza ma è impossibile sentire la mancanza dell’amore quando si rimane sempre e solo in Lani-keha. Maui, impaziente, interroga l’amico Kane: cosa deve aspettarsi? Cosa deve mettere in valigia per affrontare il viaggio nel modo migliore? La Terra è un luogo molto educativo per un Aumakua perché in agguato c’è la terribile malattia della dimenticanza: quelli che vivono sulla Terra spesso dimenticano chi sono, da dove vengono, dimenticano di essere connessi gli uni agli altri e che non esiste nessuna vera operazione. Dimenticano di essere un’unica famiglia legata da amore. E così soffrono e sono tristi, mentre un Aumakua non è mai triste perché sa che nell’amore universale ci sono tutte le risposte per fare del mondo un posto bellissimo. Maui improvvisamente è meno sicuro: come farà a non ammalarsi anche lui? Come semplice è l’amore, semplice è la risposta: basta fare “Ho’oponopono” e subito amore e calore torneranno alla memoria e nel cuore…
Pensiamo che “aloha” sia il saluto di benvenuto al gioco aperitivo sulla spiaggia? Pensiamo che le Hawaii siano solo mete paradisiache per vacanze da sogno? Errore grossolano. Nell’arcipelago hawaiano è radicata una cultura forte e antica che parla di amore, quella sensazione felice che si prova quando si torna a casa dopo una lunga giornata e ci si lascia andare a un “Aaaaaaaaah…” liberatorio. Aloha, appunto. Altro che villaggio turistico. Si può chiamarla filosofia o piuttosto spiritualità; al di là della definizione, quello che è davvero interessante è la ricchezza del contenuto, una via apparentemente semplice per la felicità legata alla consapevolezza che ciascuno è legato agli altri da un nodo d’amore che deriva dall’appartenere alla stessa famiglia. In realtà, quel pacificatore “Aaaaaaaaah…” è strettamente legato a una pratica che, in qualche modo, richiede della concentrazione: è l’Ho’oponono, qui spiegato nella forma semplice e giocosa della favola. Il messaggio d’amore di questa cultura è luminoso e di grande attualità; raccontato per bocca di un bambino è ancora più potente e diretto, perché con gli occhi di Maui leggiamo l’entusiasmo ma anche il dubbio, la felicità ma anche l’umano timore. Un messaggio di pace che può solo fare bene agli animi ingenui dei bambini, per tracciare una strada, e a quelli degli adulti, per combattere la “dimenticanza”.