
Alwood, 1814. Lallie, rimasta orfana di madre alla nascita, viene cresciuta dai nonni materni, Lady Anna Martyn e Mr. William Staines, fino alla morte di entrambi. A quel punto è costretta a trasferirsi a casa del padre, Mr. Robert Grey, che nel frattempo si è risposato e ha avuto dalla seconda moglie tre bambini, James, Beatrice ed Eleanor. Lallie accetta di buon cuore la nuova situazione, facendo da istitutrice ai fratellastri a cui si affeziona facilmente. Del resto Mr. e Mrs. Grey le rinfacciano spesso di aver avuto la possibilità di ricevere un’istruzione superiore proprio per rendersi utile in famiglia e fare da insegnante ai più piccoli. La ragazza, inoltre, avendo ormai venticinque anni e avendo subito diverse limitazioni sociali a causa della sua particolare condizione familiare, non ha avuto la sua Stagione e non ha potuto debuttare in società. Convinta di non aver i mezzi economici per aspirare a un matrimonio a lei gradito, la giovane è quasi rassegnata al nubilato dentro le mura domestiche. In realtà Lallie, a sua totale insaputa, è un’ereditiera con una fortuna che ammonta a diverse migliaia di sterline: proprio per dividersi col futuro genero la ricca dote, il padre ha pianificato il matrimonio della figlia con il suo amico Frederick Malvin, un uomo avido e viscido, molto più vecchio della ragazza. Quando il padre comunica a Lallie la sua volontà di maritarla nel giro di ventiquattro ore, alla ragazza non rimane altra scelta che fuggire dal Berkshire, dove è in visita con la famiglia, accompagnata dalla fedele Nancy, la sua cameriera personale con cui ha condiviso ogni giorno dalla sua nascita. In una delle prime tappe della loro fuga, le due donne incontrano casualmente sir Hugo Tamrisk, un nobiluomo che aveva attirato l’attenzione di Lallie nella dimora di Lady Nugent, sempre nel Berkshire. Hugo si offre di accompagnarla e di proteggerla durante il suo viaggio, unendo così per sempre le loro strade, che un giorno il destino ha voluto casualmente incrociare…
Catherine Kullman è una scrittrice irlandese appassionata del periodo napoleonico, in cui sono ambientati i suoi romanzi. Illusioni e percezioni fa parte di una trilogia, ma può essere letto a prescindere dagli altri libri poiché ogni storia è autonoma. L’autrice sa unire egregiamente l’ambientazione storica con l’esigenza di descrivere il carattere dei personaggi in chiave moderna: essi infatti si muovono nel loro ambiente di cui si forniscono abbondanti particolari e coerenti sviluppi, ma allo stesso tempo sono indagati psicologicamente anche in riferimento a categorie più vicine al nostro tempo. La protagonista, spinta alla fuga dall’imposizione di un matrimonio combinato, cerca uno spazio di affermazione personale rinunciando alle ricchezze e alla sicurezza della casa paterna, sfidando le rigide convenzioni sociali dell’epoca. Quando la fortuna sembra averla aiutata, consentendole di contrarre un matrimonio d’amore con il nobile Hugo, si batte per instaurare con lui una relazione paritaria, in cui le uniche regole siano quelle del rispetto e dell’onestà reciproci, rifiutando così i vincoli imposti da una società assolutamente patriarcale e maschilista. La lotta di Lallie, quindi, sembra quella di qualsiasi donna in qualsiasi epoca per ribadire il diritto alla propria indipendenza contro i pregiudizi e gli stereotipi di genere che, purtroppo, non conoscono confini storici o geografici.