
Una lunga intervista per un settimanale nazionale dà lo spunto per un libro autobiografico in cui ci si possa rivelare in toto: non manca nulla tra lavoro, passioni, delusioni, maternità e non mancano anche le emozioni di chi si ritrova a rivolgere le domande proprio a Monica Bellucci, colei che rappresenta e ha rappresentato l’ideale di bellezza e, soprattutto, il sogno di molte generazioni di uomini. Il giornalista e scrittore Guillaume Sbalchiero l’idea del libro ce l’aveva bella precisa in testa e quando ne invia le tracce appena abbozzate all’attrice, riceve, dopo qualche giorno di attesa, un messaggio con un appuntamento per l’indomani, nel bar di un hotel parigino. Così l’idea viene sviscerata, raccontata, puntualizzata in quel bar, ma Monica Bellucci non è certo persona libera, cioè dall’agenda scevra da impegni, anzi... Ma alla fine si concede e fornisce al giovane (appena 27 anni), in un percorso lungo tre anni, per un totale di otto incontri, tutte le sue verità, le sue idee, le sue esperienze, le citazioni dotte, le perle di saggezza della maturità. E parla a briglia sciolta di cultura, potere, legami tra individui, manipolazioni, religione, arte, erotismo, talento, insegnamenti ricevuti e insegnamenti impartiti alle sue figlie. Esprime la sua opinione su colleghe e colleghi attori, racconta cosa è cambiato nei rapporti tra le figure del cinema, ovvero regista, produttore e attrice... Chiaro che non mancano aneddoti personali, considerazioni, pensieri, perché nonostante la celebrità, la bellezza, l’essere Monica Bellucci, non sono mancati amore, tradimenti, invidie, odio, adorazione, sentimenti contrastanti che è stata capace di suscitare. La luce dei riflettori, d’altronde, “non dura e deforma la realtà”...
Monica Bellucci si è raccontata. Un profilo alto, colto, pieno di dubbi e con poche risposte in tasca rispetto alle grandi questioni della vita. Mette in evidenza l’educazione che impartisce alle figlie, il loro parlare di tutto, anche attraverso la condivisione di testi e considerazioni. D’altronde per lei la maternità è stato un punto di svolta nella vita: “Vivevo al ritmo delle riprese, delle interviste e dei red carpet. Avevo bisogno di respirare”, ha affermato. Ma è un respiro spirituale quello che ricercava, una dimensione profonda che ha riscontrato proprio nel dare alla luce le sue creature, dando priorità al suo essere donna e madre. Delusa dagli uomini, nei confronti dei quali prova sfiducia, non manca di intrecciare film a vita reale perché la donna alimenta l’attrice e, come dichiara, “il confine non si distingue più”. Difficile pensare che dichiara di non amare esporre le proprie posizioni, perché ne prende continuamente in questa intervista-fiume diventata libro. Racconta che si presta volentieri a cause umanitarie per le quali senza l’appoggio di personaggi famosi non ci sarebbe alcuna visibilità (situazione vera per l’Unicef come per le associazioni minori). Non nasconde di fare lunghi lavori su se stessa, percorsi psicologici non privi di dolore, che scavano in profondità, ma certamente sono di grande fascino. Di sicuro per i suoi fan si tratta di uno sforzo apprezzabilissimo, dove troveranno anche i film della diva, molti dei suoi pensieri e tanto altro. Forse, però, certe posizioni sono fin troppo perfette, quasi calcolate.