Un foglio con alcune frasi scritte che finisce all’interno di un’auto ferma al semaforo, spinto attraverso il finestrino da un anziano incravattato (anzi, proprio un vero esperto di nodi di cravatta!), è il trait d’union tra tre persone tra loro pressoché sconosciute, ma alle quali, proprio attraverso quel foglio, il destino riserva clamorosi colpi di scena. L’auto è di proprietà di un chirurgo estetico, Giacomo Selvi, l’anziano che gli porge il foglio al semaforo è un astrofisico e si chiama Edo Valori. È sempre in preda ai ricordi e si firma “Crepapelle”, nomignolo che sconvolge la vita del medico, addirittura facendolo scappare via dalla Clinica Monteverde, struttura privata nella quale lavora, regalando gioventù apparente a donne ricche. La sua fuga avviene proprio mentre in sala operatoria c’è Greta Lensi, già anestetizzata e pronta per l’intervento, pianificato proprio nel giorno del suo cinquantesimo compleanno e a pochi giorni dal suo divorzio. In questa operazione lei ha investito molto, non solo in termini di denaro, ma proprio in termini di emotività: pensieri, speranze, dubbi, aspettative, perfino scontri verbali con la sorella Irene. Ci aveva pensato a lungo, ma ormai, dopo il trasferimento del figlio a Londra, il divorzio ormai effettivo e questo compleanno, si sentiva pronta per il “passaggio” a una nuova sé, bella e più giovane. In questa situazione imbarazzante il responsabile della clinica, prof. Guglielmi, cerca di trovare una scusa che giustifichi il chirurgo, riaccompagnando a casa la donna dopo che si è risvegliata dall’anestesia e coprendola di attenzioni e di “sconti” nel timore di finire su tutti i giornali, con il risultato di una pessima pubblicità per la clinica...
È tutto giocato sull’umano sentire e sulle ossessioni, questo romanzo che contrappone le esistenze dei tre protagonisti e le traccia in parallelo tra debolezze, speranze e atti di coraggio. E in questo intreccio di pensieri si scoprono miserie emozionali, determinate da varie situazioni già vissute. Un passato che torna puntuale e che segna la vita, un destino dove spesso il denaro ha un ruolo importante, dove l’amore è nell’aria, a volte motore che fa girare il mondo, altre solo atto sessuale ma con donne ben vestite, curate, giovani e... con tacco 12. A periodi meno fortunati si affiancano momenti opulenti, ma su tutto aleggia la superficialità di un presente precario e debole, alternata alla forza di un lontano ieri, dove era necessario tenere sempre in moto il cervello per sbarcare il lunario ogni giorno. E in mezzo a due uomini tanto differenti, c’è una donna a metà, non solo della sua esistenza (per l’età), ma perché divisa tra i diktat della società della perfezione estetica e i suoi sentimenti, le sue sconfitte, il suo manuale di mamma. Un romanzo dove si sente forte la mano della casualità che cambia i tracciati della vita, anzi per certi versi li sconvolge: Edo, ad esempio, torna spesso (quasi sempre) indietro senza essere riuscito a consegnare agli automobilisti di passaggio i suoi fogli firmati “Crepapelle”. L'unica volta che gli riesce, scatena un pandemonio! E Greta, apparentemente la vittima di questo gioco del destino, forse, alla fine, è l’unica beneficiaria.