
Alda Teodorani è scrittrice, traduttrice e poetessa. Ama lhorror e lerotismo, ma più in generale esplorare il lato socuro della vita e della letteratura. Dario Argento ha detto di lei: “I racconti di Alda Teodorani somigliano ai miei incubi più profondi”. Fin dai suoi esordi, nel 1990, ha determinato la sua vena splatter scrivendo sceneggiature di fumetti, ha pubblicato racconti in antologie, quotidiani e riviste. Insegna scrittura creativa alla Scuola Internazionale di Comics di Roma.
Sei unanimemente ritenuta la Signora del dark italiano, il punto di riferimento per chi ama le tematiche gotiche, oscure, fetish. Ti trovi a tuo agio in questi panni o la definizione ti va stretta?
Non sono come quelle attricette che prima si spogliano e poi rinnegano il loro passato pretendendo di fare film impegnati... o, per restare in tema, come quegli scrittori che si conquistano prima un pubblico giovane con argomenti liberi come il sesso e la violenza poi, aspirando al mainstream, ripudiano tutto. La scrittura di genere non è una gabbia, non c’è niente da sentirsi stretti, c’è un serbatoio meraviglioso di archetipi a cui attingere per rendere la scrittura più pregnante e densa di significati. Detesto la superficialità e spesso è proprio il mainstream che rimane in superficie con le sue pretese di autorialità. Sono i cosiddetti Autori con la A maiuscola che dovrebbero sentirsi imbavagliati, perché non hanno il coraggio di spaziare, di andare oltre la noia e le apparenze.
Le vicende raccontate in Incubi sono sempre sospese tra realtà e delirio, come se nascosto dietro la percezione visibile ci fosse un intero universo parallelo di tenebre e violenza che traspare da improvvisi squarci. Il mondo che ci circonda è un paradiso o un inferno?
Uno dei miei lettori storici (quelli che mi danno la forza e gli impulsi per continuare a scrivere) mi diceva in una mail che ama la mia scrittura proprio perché non c’è dualità, perché non c’è la distinzione tra bene e male, perché non c’è l’eterna lotta tra i due elementi. Il nostro corpo, la nostra mente e quindi il nostro mondo sono paradiso e inferno. Così voglio che siano le mie opere e così è il mondo che mi circonda. Con le punte più alte (o più profonde) di abiezione e con le punte più profonde (o più alte) di meraviglia e di spiritualità.
Nel tuo ultimo romanzo e in generale nella tua produzione letteraria non mancano le situazioni scabrose e i richiami ad una sessualità che si muove ben al di là della morale comune, con continui ammicchi alla cultura BDSM. Hai mai avuto problemi di censura per questo? E si tratta di un approccio solo letterario o che coinvolge anche la sfera del personale?
Ho scelto certe case editrici, quelle della libertà di scrittura non asservita al commerciale, proprio perché sono libera di scrivere quel che voglio e quindi non ho mai avuto problemi di censura. Anche se, come chiunque può vedere, sono forzatamente esclusa da certe riviste, che pure sono in tema, o da certi siti oppure da certe antologie. Ma sono soprattutto coerente con il mio percorso e i miei lettori (che ormai sono una folta schiera, per via del passaparola) mi amano per questo. La mia è una scrittura onesta, che non mente. La cultura BDSM c’è come c’è la cultura del sesso senza le restrizioni dettate dalla morale o dal conformismo: quando due persone si amano non ci devono essere confini tranne quelli che decidono loro. Quello dei miei libri è un sesso consapevole fatto tra adulti consenzienti. Per quel che mi riguarda, anche se non pratico il BDSM, il sesso è sempre inteso così pure nel mio privato.
La scena horror (nell’accezione più ampia del termine) italiana ha avuto alti e bassi: tu che ne sei una delle protagoniste che impressione hai sullo stato di salute attuale della scena oscura made in Italy?
Mi sembra che stia benissimo. Ci sono i lettori e ci sono gli autori. Il serbatoio di internet supplisce, tramite i vari siti di racconti e cultura horror, alla mancanza di coraggio delle case editrici che varano solo collanine giallorosa spacciandole per noir (tranne alcune eccezioni, con collane noir interessanti come quelle di Halley, Addictions, Alakràn, Morganti Editori, Robin).
Che lettrice è Alda Teodorani? Quali sono gli ultimi bei/brutti libri che hai letto?
Sono una lettrice insaziabile, sto leggendo molti bei racconti di esordienti o quasi per concorsi letterari e mi piace (quando ne ho il tempo) dare consigli agli esordienti che hanno un libro da pubblicare. Poi un amico mi ha regalato un cofanetto di Coetzee che trovo davvero interessante. Ma pubblico i titoli dei libri, mano a mano che li leggo, sul mio sito, perché questa è una domanda che non manca mai nelle mail dei miei lettori. Del resto chi scrive ha l’obbligo di leggere!
A cosa stai lavorando in questo momento?
Di tutto! Dopo il successo di 15 desideri, il CD-book, c’è un bel progetto con Le forbici di Manitù, un gruppo musicale che sta realizzando una serie di musiche ispirate a (e da) un mio racconto scritto appositamente, L’isola: una coppia in crisi si rifugia su un’isola deserta. Soltanto i due protagonisti in un hotel spettrale, che si chiama Solo per due... Sto seguendo i lavori del gruppo di ragazzi che girano cortometraggi tratti dai miei racconti, ceduti gratuitamente per questo progetto targato www.filmhorror.com, sto pensando al nuovo romanzo... e mille altri progetti che aspettano l’approvazione degli editori a cui sono stati sottoposti. Non sto mai ferma, per me la scrittura è continuo movimento!