C’è qualcosa che non hai raccontato nel libro, ma che ti ha comunque colpito nella vita di questa donna?
In effetti sì, riguarda la mamma di Mimma e la sua storia travagliata. Il motivo per cui non ne ho mai parlato si basa sul fatto che è una storia tanto interessante da poter diventare, forse, uno dei miei futuri lavori. Una storia, quella di Mimma, che nella tua mente all’inizio doveva sposarsi più con un progetto cinematografico che con uno letterario. Poi, però, i costi di produzione erano elevati e allora… Decisi che comunque questa storia doveva “restare in vita” per sempre e così, avvalendomi delle collaborazione del mio carissimo amico Filippo Vitale romanzai quella sceneggiatura su cui io per 4 anni avevo lavorato e la rilanciai quindi sotto forma di progetto editoriale. Il romanzo fu subito preso in considerazione dalla “Navarra Editore” una piccola casa editrice siciliana, che decise di pubblicarlo subito e di distribuirlo in tutta la Sicilia. Sin da subito il libro suscitò l’attenzione dei media e in pochissimo tempo, andò in ristampa arricchendosi della prefazione di Rita Borsellino. Non contento del fatto che il libro fosse rimasto solo in Sicilia, contattai il gruppo Mauri Spagnol con la speranza di convincerli a ripubblicare il mio libro per distribuirlo in tutta Italia. La risposta del gruppo fu “sì” e dal 12 maggio 2010 il mio libro è stato ripubblicato dal pregiatissimo marchio Longanesi e distribuito in tutta Italia diventando in brevissimo tempo un “caso editoriale” di grandissimo successo di cui hanno parlato i più noti programmi televisivi del palinsesto nazionale e le più note testate giornalistiche italiane.
A distanza di 18 anni dal suo attentato, come viene ricordato Paolo Borsellino in Sicilia?
Basta pronunciare il suo nome da suscitare una grande emozione, sicuramente orgoglio e anche tanto risentimento. Ancora oggi, infatti, sono molti i ragazzi che quotidianamente fanno visita a casa Borsellino promettendo di portare avanti la lotta contro la mafia.
In quali aspetti della tua vita ti senti veramente siciliano? In quali meno?
Nei costumi, tradizione ed usanze. In effetti mi sento un Siciliano DOC se non fosse per l’aspetto fisico che induce gli altri a non credere alla mia sicilianità.
Il teatro è un’altra tua grande passione. La tua associazione teatrale no – profit si chiama “Attori per caso”. Con quali scopi è nata?
L’associazione è stata creata da un gruppo di ragazzi di paese accomunati dal desiderio di fare teatro. Così abbiamo deciso di mettere su qualcosa che ci permettesse di farci divertire, coltivare le nostre passioni e allo stesso tempo fare qualcosa di utile per il paese. È nata così l’associazione degli “Attori per caso”.
Ed infine, ci concederesti un accenno ai tuoi progetti letterari futuri?
Ho già pronto un secondo libro per la pubblicazione, dal titolo Il mio cuore ti appartiene. Qui viene affrontato il delicato tema della donazione di organi ed in più si parla di un avvincente storia adolescenziale tipica dei nostri giorni. Attualmente mi sto occupando della stesura di un terzo progetto, ma non posso dirvi di più.
I libri di Alessio Puleo