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Intervista a Cristiana Danila Formetta

Cristiana Danila Formetta
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Cristiana Danila è una presenza fissa su Facebook con i suoi post commentatissimi sul sesso, la morale e la società. Appassionata di cultura fetish, lavora come publisher e blog manager di Cooletto, e non disdegna incursioni nel mondo dei libri. Il suo approccio glamour/senziente rende questa bella salernitana un personaggio che Mangialibri non poteva proprio lasciarsi sfuggire, no?

Per quale ragione sempre più sono le donne ad occuparsi di scrittura erotica?
Non sono completamente d'accordo con questa affermazione. Penso che la scrittura erotica sia praticata in egual misura sia da uomini che da donne. Ma è vero che alle donne viene offerta una maggiore visibilità da stampa e web, in quanto proprio il loro sesso segna la rottura di un tabù. Un uomo che parla di sesso è abbastanza normale, invece una donna che parla di sesso fa ancora scandalo, oggi come 10, 20, o 50 anni fa. Ed è tutto molto triste.

 

Qual è secondo te l’identikit dei lettori di narrativa erotica?
Leggere un libro erotico non è molto diverso dal leggere un qualsiasi romanzo d'amore. Alla base c'è l'identico bisogno di sognare, e forse di trasgredire, fantasticando su una situazione particolarmente piccante, qualcosa che magari nella vita reale non si farebbe mai. Naturalmente c'è anche chi compra libri erotici per eccitarsi, per masturbarsi, ma per quanto possa sembrare strano, si tratta di una percentuale molto bassa.


La vera perversione esiste? E cosa definiresti una perversione? Qual è la tua?
Sono molto tollerante in fatto di perversioni, tanto che non saprei dire cosa sia una vera perversione, oramai quasi tutto per me rientra nell'ambito della normalità. Ma se per perversione intendiamo il perseguimento di comportamenti distorti, allora il mio peccato è l'amore. M'innamoro sempre, contro logica e ogni buon senso. Non riesco proprio a smettere.


L’originalità del tuo libro Fetish Sex sta nel far precedere i racconti da una descrizione breve ma dettagliata delle varie 'perversioni' sessuali. Bisogno di raggiungere anche un pubblico più vasto oppure la necessità di fare chiarezza su una materia troppo abusata?
Faccio una precisazione: in Fetish Sex ho parlato non di perversioni ma di feticismi sessuali. Il vero perverso tende a ripetere un atto in maniera sempre uguale, senza mostrare amore o almeno creatività in fatto di sesso, al contrario dei miei personaggi, che raggiungono invece un equilibrio sentimentale e sessuale proprio grazie al feticcio. Questa differenza, che pochi riescono a cogliere, è il motivo per cui ho inserito un piccolo glossario del fetish all'interno del libro.


Da dove traggono ispirazione i tuoi racconti? C'è anche qualcosa di autobiografico?
No comment. Sarebbe come chiedere a Carlo Lucarelli se davvero ha mai ammazzato qualcuno. Se così fosse, lui non ti direbbe mai la verità, e di conseguenza nemmeno io apro bocca.


Ti interessi spesso dal punto di vista giornalistico di sessualità e dintorni. Che idea ti sei fatta degli italiani e del loro rapporto col sesso?
Gli italiani, a mio parere, hanno una visione troppo schematica della sessualità, troppo ancorata all'obsoleta scissione tra sesso e sentimento. Laddove c'è sentimento, il sesso è ancora viziato da tabù e freni inibitori. Invece quando il sesso viene vissuto in maniera più libera, ciò avviene quasi sempre al di fuori del contesto familiare. Per esempio sono molti gli appassionati del sesso sadomaso che preferiscono rivolgersi a Dominatrici professioniste, anziché chiedere alla propria moglie o fidanzata di impugnare la frusta ogni tanto. Gli italiani hanno troppi preconcetti in materia di sesso. Nei miei articoli, sul web e sui giornali cerco di fare chiarezza su molti aspetti del fetish. Curo, tra le altre cose, la rubrica "La sveltina" per il settimanale "Gli Altri" e il blog di ispirazione erotica www.cooletto.com, e anche lì non manco mai di sottolineare come il feticismo e il sadomasochismo debbano essere considerati come giochi erotici tra adulti consenzienti e non come devianze sessuali. Insomma, c'è bisogno di una maggiore leggerezza, anche a letto [foto di damiano errico].

 

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