
Diana ha raggiunto la fama planetaria per la sua lunga serie di romanzi che ha come protagonista una donna del XX secolo che si ritrova catapultata indietro nel tempo nella Scozia del 1743, dove assiste in prima persona alla seconda insurrezione giacobita. L’abbiamo incontrata per capire meglio come è nata questa storia.
Quanto è stata ed è importante internet per la tua carriera di scrittrice?
Lo è stata molto, e lo è ancora adesso. Quando lavoravo come Biologa all'Arizona State University e internet era ancora una parola quasi sconosciuta mi collegavo spesso ad una rete CompuServe e frequentavo un forum letterario con appassionati, scrittori, scrittrici. Sognavo di fare la scrittrice, e siccome credo che la cosa giusta da fare per imparare a scrivere sia scrivere, iniziai a scrivere il mio primo romanzo per esercitarmi e mano a mano che andavo avanti postavo i capitoli sul forum. Le cose che avevo scritto piacquero molto agli altri frequentatori del forum, e quando chiesi loro qualche consiglio su come iniziare una carriera professionale come scrittrice, mi dissero di trovarmi un agente. Ce n'era uno che reputavo particolarmente adatto a me, ma non accettava manoscritti. Poi qualche tempo dopo scoprii che un mio amico scrittore era gestito proprio da quell'agente, e gli chiesi di presentarmelo. E così è successo... Quindi internet mi ha aiutato molto a scrivere, il mio primo libro è merito suo! Ancora oggi è il mezzo per stare a stretto contatto con i miei lettori, per conoscere il loro parere, per dar loro news sul mio lavoro. Il mio sito personale www.dianagabaldon.com è stato uno dei primi al mondo dedicati ad uno scrittore, è on-line dal 1994. Lo ha creato e lo gestisce da sempre una mia affezionata lettrice che prima se ne occupava per hobby e ora lo fa per lavoro.
Vedi la saga dei Fraser come un unico gigantesco romanzo o come libri differenti con gli stessi personaggi? E come è cambiato il tuo approccio alla saga negli anni?
La vedo in tutti e due i modi. Ogni libro della saga è strutturato per stare in piedi da solo, non potrei certo dare per scontato che tutti i lettori abbiano letto tutto. Ma al di là dei diversi romanzi c'è una meta-struttura nella quale tutti si inseriscono coerentemente, una struttura che è venuta quasi da sè, senza che io mi sforzassi più di tanto.
Puoi spiegarci la Teoria Gabaldon del viaggio nel tempo?
La teoria emerge, si manifesta a poco a poco nei vari libri della saga: i personaggi fanno le loro ipotesi, e assieme a loro la nostra è una scoperta graduale. La teoria si basa su vortici posizionati dove le linee di forza geomagnetica si intersecano. Al centro di questi vortici, punti dove spazio e tempo sono compressi. Si tratta di teorie scientifiche e non campate in aria, attenzione! Poi immagino ci siano individui geneticamente suscettibili a queste forze geomagnetiche, un po' come i piccioni viaggiatori, che se vengono esposti a delle calamite perdono l'orientamento...
Come immagini il tuo futuro di scrittrice quando la saga dei Fraser sarà finita?
Lo immagino diverso. Ma continuerò a scrivere, ovviamente. Mi dedicherò ai gialli contemporanei con la mia saga di Lord John e ho in mente anche uno spin-off della saga dei Fraser, tutto incentrato su un personaggio minore che appare nel secondo romanzo della serie.
Tu mescoli la fantascienza, che è tipicamente un genere maschile, con la narrativa romantica e il romanzo storico: chi sono i lettori di Diana Gabaldon?
Ce ne sono 15 milioni, immagino ci sia un po' di tutto. Uomini e donne, giovani e anziani. Molti militari e anche molti religiosi, strano no? Medici, appassionati di New Age e discipline olistiche... lettori, insomma.