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Intervista a Renato de Rosa

Renato De Rosa
Articolo di

Ascolta Lucio Battisti, gioca a bridge e scrive. Forse è da queste passioni che Renato de Rosa ha tratto ispirazione per scrivere un suo manuale un po’ surreale un po’ geniale in cui compie l'impresa di parodiare ben 32 scrittori italiani celebri. Ama l'ironia, la satira, è un uomo da sempre curioso di tutto. Lo abbiamo incontrato in occasione di una sua presentazione – surreale pure questa - e ci ha raccontato tutto del suo approccio, dei suoi gusti e di... polli.




Domanda non troppo originale ma d'obbligo, almeno per avere un’idea del tuo La variante del pollo: perché hai scelto di scrivere un manuale come questo?
Questo non è un manuale vero e proprio. Nasce da due spunti, uno di questi riguarda una sera in cui mi trovai a una cena elegante. Un signore disse a una signora che c’era Morandi in città, alludendo alla mostra del noto pittore Giorgio Morandi. I due parlarono qualche minuto sino a quando lei disse fiera: “Quando canta Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte è una forza”. Calò il gelo. La signora aveva evidentemente inteso il cantante. Ecco, il libro può servire per evitare di fare figure spiacevoli come questa.


Perché proprio il pollo?
L’idea del pollo nasce da un tormentone di qualche anno fa sulla domanda fatidica… Perché il pollo ha deciso di attraversare la strada? Ai tempi diventò un gioco in cui si davano risposte legate a grandi personaggi famosi. Io ho deciso di scrivere questo libro.


C’è stato uno spunto particolare che ti ha portato a cimentarti in queste parodie?
Diciamo che lo spunto può essermi venuto perché oggi gli scrittori devono essere riconosciuti per forza. L’autore non è libero, ma prigioniero delle case editrici. Il lettore vuole sempre quello stile da quello scrittore e lui deve accontentarlo. In Italia poi c’è la tendenza pessima di dividere la cultura di serie A da quella di serie B e la letteratura umoristica fa parte del secondo gruppo. Credo sia sbagliato, uno scrittore va considerato per quello che è. Scherzando si dicono cose importanti. Il riso è più intelligente del pianto. Si comunica meglio e io con la mia scrittura preferisco far sorridere.
      

Perché proprio la scelta di questi trentadue nomi… semplice gusto personale?
Beh, ho scelto i più noti, i più famosi, i più parodiati. Ne ho inseriti alcuni come Salgari, Manzoni o De Amicis perché sono più conosciuti. Ci sono, però, alcuni che apprezzo molto come, tra gli altri,


Prima di salutarci sono curiosa di sapere che consiglio dai tu al pollo. La deve attraversare questa strada o è meglio che resti sul marciapiede?
Ah, domanda da un milione di dollari. Non ho una risposta precisa. Credo che sarebbe meglio vivere come si crede, ognuno fa le cose che reputa migliori per se stesso. In questo caso mi sento di citare Troisi quando alla domanda “Meglio un giorno da leone o cento da pecora?” rispondeva “Facciamo cinquanta da orsacchiotto”.

I libri di Renato de Rosa