
Roberta Bruzzone è una criminologa esperta in scienze forensi. Come docente tiene corsi di criminologia, criminal profiler. ma da poco si è cimentata anche con la scrittura. Persona disponibile ed autoironica, l’abbiamo incontrata e non ci siamo certo lasciati sfuggire la possibilità di saperne qualcosa di più.
Quando è nata e sotto quale spinta l'idea di scrivere Chi è l'assassino - Diario di una criminologa?
Il libro nasce dalla voglia di raccontare un modo innovativo, diverso di operare in campo criminologico in Italia, ossia fortemente caratterizzato da una matrice investigativa e con un focus particolare rivolto all'analisi della scena del crimine. E ho ritenuto interessante la possibilità di raccontare la mia professione attraverso una serie di casi reali su cui ho avuto modo di lavorare direttamente e che hanno rappresentato per me delle occasioni preziose di crescita professionale. L'obiettivo era anche mostrare la complessità di un lavoro che certo non si può imparare solo sui libri e che è lontanissimo dalla rappresentazione mediatica che ne viene fornita anche a causa di una serie di "presunti" esperti che su una scena del crimine non ci hanno mai messo piede...insomma, ho voluto fare un po' di chiarezza.
Su quali basi hai scelto i casi da raccontare?
Insieme all'editore abbiamo selezionato una serie di casi che hanno avuto grande attenzione mediatica con l'obiettivo di fornire una reale rappresentazione dei fatti. Nel libro vengono descritti i vari casi con dovizia di dettagli e solo con le informazioni presenti negli atti. Indubbiamente alcuni dei casi che racconto potranno sconvolgere il lettore che magari pensava, erroneamente, di essere informato correttamente su quelle vicende.
Il tuo libro mostra una faccia diversa della giustizia così come ci viene proposta in televisione... Come i media entrano nelle indagini? Ostacolano, aiutano?
Il pericolo maggiore in questi casi è la divulgazione di informazioni coperte da segreto istruttorio durante la delicatissima fase delle indagini preliminari. Indubbiamente quando ciò avviene il rischio di mandare all'aria un'indagine è sempre dietro l'angolo. Ma l'attenzione mediatica è direttamente proporzionale alla "fame" di notizie su vicende che in fondo assomigliano un po' alla vita di tutti noi. Lo ritengo un fenomeno ineliminabile che però andrebbe gestito con maggiore attenzione e cautela.
Qual è per te la Giustizia con la G maiuscola? Può esistere?
Ritengo che possa esistere la Giustizia con la G maiuscola, e ritengo si sostanzi quando si riesce a ricostruire esattamente la Verità dei fatti. Quando questo avviene in un'aula di Giustizia è sempre un momento meraviglioso. C’è da augurarsi che questo "incontro" si verifichi il più spesso possibile. Del resto io sono un'inguaribile ottimista e mi batto ormai da molti anni in prima linea proprio per questo obiettivo.
Quale l'errore giudiziario che reputi più clamoroso?
In Italia? beh...la lista è lunga, purtroppo. Al momento comunque, tra i vari casi, mi sto occupando anche della vicenda di Enrico Forti, detenuto da 12 anni in un carcere americano di massima sicurezza dopo una condanna all'ergastolo per un omicidio che non ha commesso. Ho ricostruito il caso su incarico suo e della famiglia e ne ho dimostrato l'assoluta innocenza. Ora stiamo cercando di ottenere la revisione del processo. E' sicuramente uno dei casi di errore giudiziario più clamorosi che abbia mai visto.
Quale il caso più impegnativo tra quelli descritti nel libro?
E' difficile fare una classifica. Ciascun caso ha richiesto il massimo impegno e la massima concentrazione. Indubbiamente l'analisi della scena del crimine nella strage di Erba e' stata molto impegnativa sotto molti profili.
Stai pensando ad un altro libro?
Sì, sono già al lavoro su due pubblicazioni: un manuale tecnico dedicato alla criminologia investigativa e alla criminalistica applicata e un testo dedicato al fenomeno dei femminicidi che ormai rappresenta un vero e proprio fenomeno emergenziale anche nel nostro paese.
I libri di Roberta Bruzzone