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Intervista a Rossana Campo

Rossana Campo
Articolo di

Fare quattro domande a Rossana Campo è semplice, perchè lei ha sempre quell'aria tranquilla e super disponibile, ma è qui che diventa difficile perchè è talmente limpida e ha già detto tutto così chiaramente nei suoi libri che qualsiasi domanda ti sembra scema e temi anche che lei, con quella sua aria tranquilla e disponibile, possa risponderti: "Perché, non l'hai capito?". Facciamoci coraggio, dai.




Anche tu tra i buddisti, come riveli nel tuo Felice per quello che sei: perché pensi che tante persone si stiano avvicinando a questa filosofia?
Non posso rispondere per tutti i buddisti, io mi sono avvicinata prima come lettrice di testi sul Buddismo poi come praticante perché mi è parsa una buona via per trovare la pace della mente,  per trasformare il casino che tutti ci portiamo dentro (anche se in quantità variabili): la paura di vivere, l’angoscia, oceani di sofferenza. Per trovare una risposta che mi convincesse dentro, a livello di pancia e di testa, sul perché siamo vivi e qual è il senso del nostro passaggio su questo pianeta, qual è il significato che ha la sofferenza nella vita.

 


Qual è l'aspetto della tua vita che hai cambiato maggiormente grazie al Buddismo?
Quello che ho scoperto e ampliato nei miei 17 anni di pratica sono state le riflessioni intorno al tema della preziosità della vita. Mi è piaciuto il fatto che il Buddismo attribuisce la massima preziosità a ogni vita, a ogni essere, e suggerisce di contemplare quotidianamente, anche attimo per attimo direi, questa nostra preziosità. Insegna a venerare la vita, la nostra e quella di chiunque. Una bella differenza fra ciò che invece ci viene trasmesso dalla nostra cultura, dove in fondo valiamo solo in base al peso del nostro conto in banca, valiamo se possiamo essere consumatori da sfruttare, eccetera. Oppure rispetto al cattolicesimo, per cui nasciamo tutti peccatori, imperfetti e impuri e possiamo solo sperare nell’aiuto di una forza esterna a noi, e a noi infinitamente superiore. Gli insegnamenti buddisti ci dicono invece che siamo illimitati, che abbiamo lo stesso potere dell’universo, la stessa forza che fa scintillare le stelle, crescere gli alberi e muovere le maree. Questa forza va però coltivata. E quando cominci a sentire che la tua vita è preziosa, smetti tanti comportamenti autodistruttivi, smetti di mancarti di rispetto e di scegliere situazioni che non sono dirette al volerti bene.


Secondo te la meditazione serve anche a trovare l'amore?
Questa domanda è piuttosto divertente e meriterebbe pagine e pagine come risposta. Nel mio cammino ho riflettuto molto sul perché noi donne spesso non ci sentiamo a posto quando non abbiamo una storia d’amore, quando non riusciamo a specchiarci nello sguardo di qualcuno. È come un senso di indegnità che viene fuori. Se non ho l’amore, non sono degna. Non sono degna di essere felice, di ricevere tutta la meraviglia dello stare al mondo. Io credo che praticando il Buddismo e dunque scendendo in profondità dentro noi stessi, nei nostri nodi, nelle paure e nelle sofferenze, imparando a abbracciare tutto quello che siamo, tutto quanto, diventiamo felici profondamente, e impariamo un altro modo di vivere i legami, l’amore, il sesso. Dunque direi che sì, la pratica giova ad ogni aspetto della vita, compreso l’amour!


E il prossimo libro?
Ho un nuovo romanzo che uscirà a maggio con un nuovo editore, Ponte alle Grazie. Una storia tutta di donne.

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