Che cosa spinge una dirigente di banca a lasciare un impiego sicuro e ben retribuito per dedicarsi al mondo della letteratura?
La verità è che non ho lasciato il mio impiego per dedicarmi alla letteratura, era l’ultimo dei miei pensieri. Come nelle favole, ho incontrato l’amore e mi sono trasferita a Faenza, dove ora vivo con mio marito, nostro figlio, e la mia tribù di cani. La voglia di scrivere è subentrata nel 2003, in occasione di un fatto tragico accaduto ad una mia amica, è stata una vera casualità.
Ce ne puoi parlare?
Certo. Nel settembre del 2003, una mia cara amica ha partorito il suo primo bambino, morto pochi minuti dopo la nascita. Sono fatti che purtroppo possono accadere, ma in questo caso c’è stato un evidente errore da parte del ginecologo che l’assisteva. La rabbia, lo strazio dei genitori, l’assistere al funerale di quel povero angelo, mi hanno colpita nel profondo del cuore, e così ho deciso di scrivere un romanzo, “Luca”. Non potei fare a meno di chiedermi come sarebbe stata la vita di questo bambino, se non fosse morto, e decisi di slancio di dare libero sfogo alle mie sensazioni imprimendole sulla carta.
Come vivi questa tua nuova dimensione di vita?
Benissimo, non rimpiango nulla del passato e adoro scrivere, soprattutto per me stessa. Prima di tutto viene la famiglia, l’affetto più sicuro della nostra vita, quello che non ci tradirà mai.
I personaggi di Karin, di Sally e di Giulia danno l’impressione di proporci figure centrali della tua personale esperienza. Chi sono le donne raccontate nei tuoi romanzi?
Ho molta fantasia, questa mi permette di creare personaggi diversi tra loro. Tuttavia, qualcosa li accomuna sempre: la voglia di vivere, l’amore per la musica, la passione sentimentale. Tutte caratteristiche che mi appartengono, quindi posso dire che Karin, Sally, Lavia e Giulia rappresentano una Susanna con i suoi sogni, le sue emozioni. Le accomuna la voglia di vivere, di non fermarsi al primo ostacolo. Come dice Sally. “La vita deve essere spremuta, vissuta con il massimo delle energie e non sprecata”.
Qual è la condizione femminile nella società odierna ?
Diciamo che ancora oggi la donna ha il problema di far conciliare la professione con l’educazione di figli e la maggioranza degli uomini preferisce lavorare e lasciare alla compagna i lavori di casa e l’organizzazione familiare. Abbiamo fatto dei passi importanti, ma in questo campo è molto difficile cambiare certe abitudini dettate parzialmente da una legge della natura. A mio avviso, si dovrebbe migliorare il ruolo della donna nella società, permettendole di avere gli stessi diritti dell’uomo.
Qual è il messaggio che lanci loro attraverso i tuoi libri ?
Vivere intensamente, sorridere, amare. Mai arrendersi.
Possiamo dire che i Tuoi romanzi nascono dalla necessità di far parlare il cuore ?
Se tutti riuscissimo a far parlare solo il cuore, nel mondo avremmo persone più umili, serene, capaci di perdonare. [gian paolo grattarola]
I libri di Susanna Sarti:
Diviso dueGezim