Salta al contenuto principale

Io sono Beethoven

Ludwig nasce a Bonn il 15 o il 16 dicembre 1770 da Maria Magdalena e Johann, anche se una diceria che prenderà a circolare anni dopo, quando diventerà un musicista affermato, attribuirà la sua vera paternità al Re di Prussia Federico Guglielmo II. Ludwig è un bambino goffo che presenta grosse difficoltà a scuola, non ha compagni di giochi e trascorre quasi tutto il tempo da solo. Soltanto la musica gli dà gioia, specialmente quando improvvisa al violino o al pianoforte. Ma suo padre, tenore del coro del principe elettore di Colonia, non approva affatto lo spirito creativo del figlioletto e lo obbliga a suonare soltanto ciò che sta scritto sugli spartiti, forzandolo a esercitarsi a lungo al piano. Se Ludwig disobbedisce lo picchia oppure lo rinchiude in castigo in cantina. Talvolta, rincasando ubriaco dall’osteria, lo obbliga a suonare per lui e i suoi amici tutta la notte, fino al mattino. Nel 1789, dopo la morte della mamma, il ragazzo riesce a farsi passare dal principe elettore una parte dello stipendio del padre. In questo modo può evitare che l’uomo si beva tutto il denaro tra un’osteria e l’altra e, soprattutto, può mantenere i fratelli minori. Dal 1789 in poi, grazie al patrocinio del conte Waldstein, Beethoven vive a Vienna, dove all’inizio emerge come pianista e poi si rivela il compositore più originale che i viennesi abbiano mai ascoltato…

In occasione del duecentocinquantenario della sua nascita, la biografia di Beethoveen esce a fumetti, realizzando un originale progetto destinato a ragazzine e ragazzini e, insieme, tributando un omaggio al geniale compositore tedesco. Nell’albo il genio vive non solo nella leggenda, ma in tutta la sua difficile umanità: dalle umili origini per cui si vergogna alle difficoltà dell’infanzia, al carattere scontroso, all’umore altalenante, alle delusioni d’amore. Emerge, pagina dopo pagina, anche tutto lo spirito libertario e illuminista di Ludwig, studioso e ammiratore di Kant, il cui imperativo morale abbraccia in toto nella vita e nella musica. Ammiratore dapprima anche di Napoleone, inteso come liberatore dei popoli dalla tirannide e primo dedicatario della sua terza sinfonia, L’eroica, Beethoven non esitò a cancellare la dedica, profondamente indignato, quando il Bonaparte si proclamò imperatore. Anche se esplicitamente destinato al pubblico dei più giovani, l’albo è sicuramente godibile dagli adulti, sia per l’accuratezza storiografica delle notizie offerte ai lettori sia per l’ironia che pervade ogni pagina. In appendice al testo vi sono un’utile bibliografia, l’elenco dei personaggi storici ritratti nel libro e una “playlist beethoveniana per accompagnare la lettura”, disponibile quest’ultima mediante QR Code, su Spotify e su Apple Music.