
Core è una giovane divinità che abita in un bellissimo palazzo alle pendici del monte Etna insieme a sua madre Demetra, la dea che presiede la natura, i raccolti e le messi. Ama trascorrere il suo tempo con le amiche Oceanine Partenope, Leucosia e Ligea, divinità minori, con cui spesso si intrufola di nascosto nei villaggi degli uomini per osservare lo scorrere tranquillo delle loro vite. Inoltre, sta da poco imparando a scoprire come, attraverso i suoi poteri e con l’aiuto di sua madre, può essere fondamentale per far ottenere raccolti rigogliosi e abbondanti agli esseri umani. Una sera, insieme alle sue amiche Oceanine, è intenta a osservare una famiglia di uomini che mette in tavola una parca cena composta da una zuppa di orzo, alcune focacce e un melograno, il primo della stagione. È questo frutto ad attirare l’attenzione di Core e, proprio nel momento in cui sta per allungare la mano per toccarlo di nascosto dagli esseri umani, percepisce un rapido movimento nell’aria ed è attraversata da un brivido. Nessuna delle Oceanine, però, sembra aver percepito nulla. Core, quindi, decide di ignorare quella strana sensazione e continuare a godersi la serata, osservando gli uomini pasteggiare tra canti sacri e vino. Ispirata dalla dea Atena, la giovane ha deciso che intende rimanere per sempre al fianco di sua madre senza mai sposarsi. Per questo motivo continua a rifiutare tutti i pretendenti divini che ogni giorno si presentano al suo palazzo, tra cui Ares, il dio della guerra, e Apollo, il dio delle arti. Perfino Ade, l’oscuro dio dell’Oltretomba, ha osato presentare la sua proposta per la mano di Core, ma Demetra non lo ha nemmeno ammesso in casa, cacciandolo dopo avergli riso in faccia. Core, però, ancora non sa che Ade non è disposto ad accettare alcun rifiuto e che, anzi, è più che determinato a ottenere a tutti i costi ciò che desidera. Anche se questo significa rapire Core contro la sua volontà e trascinarla negli Inferi, dove tutto in lei dovrà cambiare. Perfino il suo nome: Persefone…
Questo di Daniele Coluzzi, professore di Lettere in un liceo romano e divulgatore culturale sui social media, dove si occupa di storia, letteratura e mitologia, non è una semplice narrazione del mito di Persefone, la Proserpina del mondo romano. È una vera e propria antologia di epica classica, in cui si percepisce tutto l’immenso amore e l’enorme rispetto che l’autore prova nei confronti della sua materia. All’interno, infatti, si trovano accennati più o meno brevemente moltissimi altri racconti mitologici riguardanti dèi ed eroi dell’antica Grecia, come Aracne, Piramo e Tisbe, Tantalo, Orfeo ed Euridice, le Sirene e tanti altri, che non possono non accendere la curiosità di scoprirne di più in chi non ne conosce ancora le vicende. Il mito greco di Core/Persefone, figlia di Demetra, rapita da Ade e portata nell’Oltretomba per farne la sua sposa, a cui si deve l’alternanza delle stagioni sulla Terra, è antichissimo e ha le sue origini nella leggenda mesopotamica di Dumuzi, Inanna ed Ereshigal. In seguito, è trasmigrato all’interno della mitologia romana, così come è accaduto per tutte le divinità del pantheon greco. In quest’opera, comunque, Coluzzi non si limita a riportare la storia di Persefone, ma aggiunge tratti fondamentali alle diverse varianti del mito. Primo tra tutti è la perfetta tridimensionalità data proprio alla figura della protagonista. Core, da figlia abituata ad accettare senza discutere le decisioni che sua madre prende per suo conto, attraversa il confine fisico dell’Ade e quello metaforico della giovinezza, per entrare nella vita adulta, grazie alla quale si impadronisce finalmente del libero arbitrio. Davanti agli occhi del lettore la giovane Core non si trasforma solo in Persefone, la regina degli Inferi, ma diventa una donna in grado di prendere consapevolmente le decisioni che riguardano il suo destino e, di riflesso, quello dell’intera umanità. Il libro è un perfetto esempio di romanzo di formazione ed è proprio questa maturazione della protagonista la più importante differenza con il mito originario. Questo, comunque, non toglie alcuna bellezza allo stesso ma, anzi, aggiunge un tocco di modernità ed empowerment femminile, che sembra funzionare alla perfezione. Il tutto, poi, viene narrato con uno stile di scrittura sublime, che rende ancora più scorrevole una lettura già di per sé estremamente piacevole.
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