
Le giornate monotone del circo stanno proprio strette a un povero cammello se ha ben altre aspirazioni e se il fatto di non poter cambiare nulla lo rende annoiato e infelice… Decide così di andarsene e iniziare una nuova vita. In giro per la città incappa per caso nell’annuncio di lavoro affisso dal Comune: cercasi un cavallo e una guardia per il controllo del parco. Senza dubitare un attimo delle proprie risorse, si fa avanti con il miope addetto del Comune e viene assunto per l’incarico. Il cammello, pronto e intraprendente nel dare fantasiose spiegazioni sul proprio aspetto piuttosto insolito alla guardia assunta assieme a lui, inizia con entusiasmo e orgoglio il suo nuovo lavoro. In un mondo all’incontrario, con semafori blu, signore che si spacciano per guardie e dove le regole procedono contromano (“non è vietato arrampicarsi sugli alberi!”, “non è vietato camminare sull’erba”), chi meglio di un cammello-non cavallo può essere adatto a farle rispettare? Infatti… “non è vietato sognare”!
Si può essere cammelli e sentirsi cavalli, senza badare molto alla morfologia e all'aspetto. Con lo spirito di chi non si arrende mai e un po' di fantasiosa improvvisazione si può guardare al mondo con prospettive diverse, ottimiste e anticonvenzionali, e scoprire che la felicità è racchiusa proprio in questo andare contrcorrente inseguendo le proprie comunque legittime aspirazioni. Volere è potere sembra raccontarci questo strampalato esemplare di cammello, che non si perde mai d’animo e si lancia in rocambolesche improvvisazioni pur di realizzare le proprie aspirazioni. L’ultimo delizioso lavoro di Bernard Friot, autore davvero "speciale" e molto apprezzato dai giovani lettori italiani (tra i suoi titoli più noti, Il mio mondo a testa in giù, premio Andersen 2009, e La mia famiglia e altri disastri), col valore aggiunto delle tavole inconfondibili di Gek Tessaro, altra grande firma della letteratura per ragazzi, si rivela un albo gustosissimo, capace di incoraggiare tutti (bimbi e non) a non arrendersi mai se si vuole realizzare i propri sogni (più o meno) nascosti.