
Leonardo e suo nonno Carlo stavano seguendo la ricetta di nonna Rachele per preparare le olive da conservare in barattolo, passo dopo passo leggevano le istruzioni con attenzione e devozione. Leonardo era emozionato e felice per quel primo barattolo di olive preparato con le sue mani, ma nel cercare di riporlo nella dispensa il contenitore di vetro gli scivolò tra le dita, finendo in pezzi sul pavimento, le olive sparse ovunque. La reazione del nonno fu di certo meno conciliante del solito, l’emozione lo travolse. Eppure ritrovò subito i suoi modi gentili e colse l’occasione per raccontare finalmente al nipote una storia importante, che avrebbe voluto narrargli la nonna, se solo ne avesse avuto il tempo. La storia di forza e coraggio di una donna di nome Irena Sendler, a cui tanti, ma proprio tanti, dovevano la vita.
Racconto magico questo di Sara Cerri, già autrice del sognante Circo immaginario da cui la cantante Rossana Casale ha tratto qualche anno fa l’omonimo spettacolo teatrale. La storia eroica e coraggiosa dell’assistente sociale polacca Irena Sendler, che durante la seconda guerra mondiale non esita a mettere in pericolo la propria vita per salvare quella degli altri, inaugura la collana I Gufi, dedicata a tutti quei giovani lettori che vogliano conoscere storie vere, che appartengono al nostro passato anche prossimo, storie di uomini e donne che vale la pena conoscere, ricordare e tramandare. Un racconto a tratti duro, che non fa certo sconti alle atrocità del nazismo, ma che tiene acceso un riflettore su personaggi che possono essere eletti a testimoni di un’umanità migliore.
Racconto magico questo di Sara Cerri, già autrice del sognante Circo immaginario da cui la cantante Rossana Casale ha tratto qualche anno fa l’omonimo spettacolo teatrale. La storia eroica e coraggiosa dell’assistente sociale polacca Irena Sendler, che durante la seconda guerra mondiale non esita a mettere in pericolo la propria vita per salvare quella degli altri, inaugura la collana I Gufi, dedicata a tutti quei giovani lettori che vogliano conoscere storie vere, che appartengono al nostro passato anche prossimo, storie di uomini e donne che vale la pena conoscere, ricordare e tramandare. Un racconto a tratti duro, che non fa certo sconti alle atrocità del nazismo, ma che tiene acceso un riflettore su personaggi che possono essere eletti a testimoni di un’umanità migliore.