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Ismail e il grande coccodrillo del mare

Come si scaccia la paura? Ismail, giovane ragazzo africano, ha un suo personalissimo metodo che adotta ogni sera quando, nel cuore della notte, si sveglia per colpa degli incubi. In silenzio, davanti allo specchio del bagno, inizia a pettinarsi i capelli; un piccolo pettine che lui immagina sia ancora quello che usava sua madre quando da piccolo non riusciva ad addormentarsi. “I capelli sono le antenne per sentire le cose invisibili” gli diceva e lui, nelle notti costretto a fare i conti ancora con il grande Viaggio, se lo ripete come un mantra. Ma questa strana abitudine non è l’unica cosa che gli ha lasciato sua madre. Ismail ha infatti una mano “magica”: la destra, per la precisione, solcata da una sola e unica linea profonda in grado di rendere speciale tutto quello che tocca, persone o cose che fossero. E forse, Ismail si ripeteva nelle notti più buie, se avesse usato quella sua mano magica e non l’altra per cercare di salvare quella piccola sirenetta caduta tra le fauci del Grande Coccodrillo del Mare, ora lei sarebbe viva e non lo andrebbe a trovare ogni notte nei suoi sogni, ma si incontrerebbero alla luce del giorno, in una bella e assolata giornata di primavera…

Leggendo il titolo del romanzo di Costanza Savini e lasciandosi trarre in inganno dalla copertina, si ha l’impressione di essere davanti a un piccolo romanzo fantasy, il cui protagonista è un ragazzo di 14 anni di nome Ismail che deve battersi con il “solito drago” cattivo. E invece, già dalle prime pagine, ci si rende conto della vista e che tra le mani non si ha una storia fatta di draghi ed eroi intesi nel senso tradizionale, quanto piuttosto di una vicenda tratta dalla “vita comune”. A incarnare il ruolo dell’eroe è Ismail, giovane ragazzo africano che compie la traversata del Mediterraneo – su uno dei gommoni della morte - per scappare dalla guerra civile che infiamma nel suo Paese. Un racconto che, seppur adottando uno stile fantastico e quasi etereo, non tralascia la descrizione dei momenti più crudi di questo viaggio, come la tremenda “legge della barca”: se cadi in mare, non sarai salvato. Se hai fame, sei malato o crei problemi, sarai dato in pasto al Grande Coccodrillo del Mare e nessuno verrà in tuo soccorso. Una scrittura, quella della Savini, arricchita dai disegni di Lolita Timofeeva, che riporta alla mente le atmosfere di Paulo Coelho nel celebre L’alchimista; un viaggio reale e onirico, a simboleggiare la difficoltà della crescita del protagonista oltre che la durezza della vita che è stato costretto ad affrontare. Ma a fornire una direzione da seguire, a Ismail - come accade per il giovane Santiago - sarà proprio il suo cuore che, ormai scevro da paure, sarà in grado di guidare il ragazzo verso la sua vera Patria, ovvero il luogo dove risiede il suo bene.