
Da Salvatore Giuliano a Luciano 'Lupo' Liboni, una storia d'Italia del dopoguerra attraverso le figure di un pugno di banditi famosi. Uomini spietati, spavaldi, antieroi più o meno violenti e più o meno violentati percorrono le strade d'Italia dalle macerie della società contadina lasciate dal Ventennio alla Contestazione, dagli anni di piombo al Riflusso, mentre l'ombra delle collusioni con settori deviati dello Stato si allunga sempre più sul crepuscolo del nostro Paese...
Se a qualcuno viene in mente di scrivere su un muro di Bologna "Horst Fantazzini vive in ogni banca che viene rapinata" vuol dire che le figure dei malviventi lasciano un segno profondo nella carne dell'immaginario collettivo, e che liquidare personaggi come Paolo Casaroli, Pietro Cavallero, Francis Turatello, Danilo Abbruciati, Angelo Epaminonda, Renato Vallanzasca, Felice Maniero o lo stesso Fantazzini come semplici 'delinquenti' vuol dire coprirsi gli occhi con un chilo di salame e sottovalutare una realtà complessa nella quale niente è scontato e punti di vista anche drammaticamente diversi si intrecciano inestricabilmente. Un errore che Cristiano Armati - già autore l'anno scorso del bestseller Roma criminale - per sua e nostra fortuna non fa, riuscendo sempre a mantenere saldo il timone della narrazione e dando la misura di figure impegnate in una carriera criminale, certo, ma anche in una donchisciottesca lotta contro i valori borghesi, refrattari all'omologazione fino all'inevitabile autodistruzione, il tutto peraltro senza cadere nell'agiografia maledettistica. Un saggio agile e sintetico nella migliore tradizione Newton & Compton, ma non per questo meno ricco di citazioni, documenti, dietro le quinte inediti o quasi, che permette anche a chi è troppo giovane per ricordare i fatti di cronaca che hanno visto protagonista 'quella sporca dozzina' di saperne di più e oltrepassare finalmente la solita, squallida fase del sentito dire. Massiccio l'apparato iconografico, con foto davvero interessanti.
Leggi l'intervista a Cristiano Armati
Se a qualcuno viene in mente di scrivere su un muro di Bologna "Horst Fantazzini vive in ogni banca che viene rapinata" vuol dire che le figure dei malviventi lasciano un segno profondo nella carne dell'immaginario collettivo, e che liquidare personaggi come Paolo Casaroli, Pietro Cavallero, Francis Turatello, Danilo Abbruciati, Angelo Epaminonda, Renato Vallanzasca, Felice Maniero o lo stesso Fantazzini come semplici 'delinquenti' vuol dire coprirsi gli occhi con un chilo di salame e sottovalutare una realtà complessa nella quale niente è scontato e punti di vista anche drammaticamente diversi si intrecciano inestricabilmente. Un errore che Cristiano Armati - già autore l'anno scorso del bestseller Roma criminale - per sua e nostra fortuna non fa, riuscendo sempre a mantenere saldo il timone della narrazione e dando la misura di figure impegnate in una carriera criminale, certo, ma anche in una donchisciottesca lotta contro i valori borghesi, refrattari all'omologazione fino all'inevitabile autodistruzione, il tutto peraltro senza cadere nell'agiografia maledettistica. Un saggio agile e sintetico nella migliore tradizione Newton & Compton, ma non per questo meno ricco di citazioni, documenti, dietro le quinte inediti o quasi, che permette anche a chi è troppo giovane per ricordare i fatti di cronaca che hanno visto protagonista 'quella sporca dozzina' di saperne di più e oltrepassare finalmente la solita, squallida fase del sentito dire. Massiccio l'apparato iconografico, con foto davvero interessanti.
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